Politica
Mario Draghi a botte di decreti si avvicina al Quirinale

Varato un decreto a settimana quasi come all’epoca dell’esecutivo Conte. E Mario Draghi inizia a smitizzarsi
Sergio Mattarella e il discorso di fine anno (e di fine mandato) per dare la "forza tranquilla" agli italiani nel suo ultimo messaggio da Capo dello Stato
Stasera, da Sergio Mattarella, nel suo ultimo (?) messaggio di Capodanno, gli italiani si attendono una “forza tranquilla”, di Mitterrandiana memoria, parole serene, in grado di diradare l’attuale stato confusionale, nel Paese e anche nel governo, sulla strategia anti-Covid e speranze sulla permanenza del team-Italia in serie A…
Ha osservato ieri Selvaggia Lucarelli, collaboratrice del quotidiano “Il Domani”: “È Incredibile assistere al silenzio spettrale di Draghi e Speranza su quello che stanno vivendo gli italiani, alle prese con la sanità pubblica, e a quello dell’informazione, mediamente omertosa, completamente scollegata dalla realtà”. Nelle ultime settimane, si sta assistendo all’attenuazione della capacità e dell’autorevolezza del “governo dei migliori”, in preoccupante sintonia con l’ascesa del Covid-19: ieri 120 mila contagi.
Quasi come all’epoca dell’esecutivo, non rimpianto, di Conte e Arcuri, sono stati varati 2 decreti, il 23 dicembre e il 29 dicembre e, probabilmente, un altro sarà approvato il 5 gennaio. Un decreto a settimana è snervante per gli addetti ai lavori, ancora di più per i cittadini comuni, che seguono, distrattamente, la politica.
Sul trasporto pubblico delle grandi città e sulla scuola, non è stato fatto nulla. Intanto, il ‘lockdown dei non vaccinati’ non fa diminuire i contagi, nè crescere le vaccinazioni. Senza alcuna trasparenza sui verbali del CTS, e con disprezzo di qualsiasi principio scientifico, vengono emanate norme da control-freak burocratici, con l’efficacia di gride manzoniane. E stasera niet ai festeggiamenti di Capodanno, che non potranno svolgersi né al chiuso né all'aperto.
Insomma, paradossalmente, le decantate capacità del Presidente del Consiglio di padroneggiare la situazione e di trasmettere fiducia e serenità al Paese si stanno attenuando, in concomitanza con l’approssimarsi dell’elezione del nuovo Capo dello Stato. E, in primis tra i partiti della maggioranza, l’incertezza sulle intenzioni di Draghi (preferisce traslocare al Quirinale, o restare a Palazzo Chigi?), stata aggiungendo tensioni nel quadro politico.
Divisi i partiti anche sulla strategia anti-Covid: Lega e grillini non condividono l’introduzione dell’obbligo vaccinale, sollecitato dal PD. L’ex Presidente della BCE avrebbe detto ai ministri che una cosa è l'emergenza anti-virus, un’altra un governo, che duri, anche dopo il 2023 (?), per il quale vuole l'accordo di tutti i partiti, oppure se ne andrà…
Facendo un accostamento con il calcio, l’attuale premier è ancora, in politica, uno “special one”, come venne definito Josè Mourinho, quando, sulla panchina dell’Inter, nel 2010, conquistò il “Triplete”, ovvero la vittoria, nella stessa stagione, del campionato nazionale, della coppa nazionale e della Champions League. Draghi, per far risalire alla squadra-Paese la classifica, deve, tuttavia, sostituire almeno quei giocatori-ministri, che non si stanno rivelando all’altezza del massimo campionato.