Politica
Meloni: “L'Italia non invierà soldati in Ucraina". Poi la provocazione di Schlein: "Salvini è vicepremier o portavoce di Mosca?". Il botta e risposta
Meloni: "Un continente che non riesce a invertire il suo inverno demografico, è un continente che sembra essersi arreso"

Ucraina, Conte a Meloni: "Asset russi? Occhio a firmare a nome degli italiani"
"Dopo le firme irresponsabile messe senza passare da un voto degli italiani sul riarmo stia attenta alle firme che mette a nome degli italiani sugli asset russi. E' pericolosissimo". Lo ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte alla camera dopo le comunicazione della premier Giorgia Meloni.
Ucraina, Schlein e l'attacco contro Meloni
"Il consiglio europeo affronterà un bivio cruciale, l'Italia deve avere una voce autorevole, la sua è un sussurro. Avete tre posizioni diverse, è vero che avete una risoluzione unica ma non ci avete scritto niente dentro". Così la segretaria del Pd Elly Schlein alla Camera dopo le comunicazioni della premier Giorgia Meloni. Schlein ha puntato il dito contro l'immobilismo dell'Italia "in attesa di capire che aria tira a Washingotn". Il "piano di Trump concede a Putin cio che non è riuscito ancora a conquistare sul campo. Matteo Salvini è ancora il vicepresidente o ambisce a fare il portavoce di Mosca?", ha aggiunto.
Ue, Meloni: "Invertire declino, rilanciare ciò che ha reso grande Europa nei secoli"
"Siamo convinti che la complessità di questo momento imponga uno sguardo ampio e pragmatico, capace di abbandonare i dannosi dogmatismi ideologici che hanno ispirato le scelte passate, di cui oggi vediamo limiti e contraddizioni. È io penso che questa sia la strada maestra anche per rispondere alle sfide poste dalla nuova Strategia di sicurezza americana. Personalmente penso che sia inutile, o meglio dannoso, lanciare strali contro un nemico immaginario, perché il vero nemico da combattere è la nostra incapacità di decidere, e l’ideologia del declino che l’Ue ha, drammaticamente, sposato negli ultimi anni". Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni alla Camera in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Un continente che non riesce a invertire il suo inverno demografico, che ha scelto la strada della iper-regolamentazione asfissiante a scapito dell’innovazione, che si rassegna alla dipendenza militare dagli Stati Uniti e a quella tecnologica dalla Cina, è un continente -ha affermato la premier- che sembra essersi arreso. Ma il declino, ancora una volta, non è un destino. È una scelta. Invertire quel destino è una scelta, ed è la nostra. Reagire, decidere, scegliere. Perché l’Europa che amiamo è certo un continente, ma è soprattutto un contenuto. Valori, identità, visione, innovazione, competitività. Tutto ciò che ha reso grande l’Europa nei secoli deve essere aggiornato e rilanciato. E quello che non funziona, si cambia".
Ue, Meloni: "Non rimandare ancora adesione Balcani occidentali"
"Solo un’Europa riunificata può raggiungere la massa critica necessaria per competere e restare influente, e sicura, nel mondo di oggi. L’Italia è pienamente impegnata ad assicurare che il Consiglio europeo di domani veicoli un messaggio politico forte sull’allargamento, per dare un segnale di unità e credibilità collettiva. Viceversa, senza progressi nel percorso di adesione all’Ue dei nostri partner, rischiamo di consegnarli ai nostri rivali sistemici, destabilizzando in modo permanente il nostro vicinato e consegnando la Ue all’irrilevanza. Non possiamo, in particolare, permetterci di rimandare ulteriormente l'adesione dei Balcani occidentali, che fanno già parte della famiglia europea e sono fondamentali per la nostra autonomia strategica". Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni alla Camera in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Lo ribadirò anche questa sera -ha assicurato la premier- al Vertice Ue-Balcani, dove mi recherò subito dopo la fine del dibattito in Aula. I risultati ottenuti da Albania e Montenegro nel corso dell’ultimo anno sono infatti molto incoraggianti e dimostrano che i due Paesi hanno concrete possibilità di adesione in un futuro molto prossimo".
Ue, Meloni: "In Europa non da comprimari ma da protagonisti"
Quello del 18 e 19 dicembre sarà "un Consiglio europeo denso di temi delicati, denso di sfide, che approcceremo come sempre con grande responsabilità e allo stesso tempo con grande determinazione, come si conviene al governo di una grande Nazione, che sta in Europa non da comprimaria ma da protagonista. La forza del mandato che il Parlamento mi ha conferito, prima di ogni Consiglio, mi ha sempre consentito di svolgere questo ruolo sapendo che ho le spalle coperte, non soltanto da un voto parlamentare ma da ciò che l'Italia rappresenta". Così la premier Giorgia Meloni, concludendo alla Camera le sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo.
Migranti, Meloni: "Modello Albania funzionerà, piaccia o no alla sinistra"
Sul tema dei flussi migratori "un quadro giuridico europeo più solido ci consentirà di mettere al riparo iniziative nazionali di grande importanza, come i centri in Albania, da pronunce ideologiche di una certa magistratura politicizzata che ne hanno bloccato l'attuazione, ostacolando l'azione di contrasto da parte del governo all'immigrazione illegale di massa". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, nelle sue comunicazioni alla Camera, in vista del consiglio europeo del 18 e 19 dicembre. "La normativa italiana -prosegue- è stata disapplicata interpretando in modo forzato quella europea. Ebbene, stiamo risolvendo, intervenendo direttamente sulla normativa europea".
"Come ho già avuto modo di dire, il modello Albania, a cui molti altri paesi europei guardano con grande interesse, funzionerà e sono convinta che ci aiuterà concretamente a ridurre ulteriormente i flussi irregolari e a esercitare quella deterrenza necessaria all'interno di una politica multidimensionale di contrasto alla tratta di esseri umani. Piaccia o no alla sinistra di ogni ordine e grado", conclude.
Mo, Meloni: "Tregua fragile, tutti facciano parte per stabilizzazione fino a due Stati"
"Il Piano di pace del presidente Trump ha avuto il grande merito di porre fine al conflitto a Gaza. Un conflitto che aveva provocato un numero di vittime civili e una crisi umanitaria ingiustificabili, che non lasciano indifferente nessuno di noi. Ma si tratta di una tregua fragile e di un percorso complesso e ambizioso, e credo che ogni persona di buona volontà, chiunque abbia sinceramente a cuore il futuro di Israele e della Palestina, e la stabilità in una regione così strategica, sia chiamato a fare la sua parte per consolidare la cessazione delle ostilità, che possa durare nel tempo e aprire la strada alla stabilizzazione a lungo termine della Striscia, fino a realizzare la prospettiva dei due Stati". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni alla Camera in vista del prossimo Consiglio europeo.
Mo, Meloni: "A chi ci accusa di complicità di genocidio chiedo se lo sia anche Abbas"
"Vorrei chiedere a chi ha vergognosamente sostenuto, e continua a sostenere, che il Governo fosse complice in genocidio, se si reputa che anche il Presidente dell'Autorità nazionale palestinese lo sia, viste la considerazione e l'amicizia che dimostra verso questo governo". Lo ha affermato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni alla Camera in vista del prossimo Consiglio europeo.
Australia, Meloni: "Ribadiamo cordoglio per attentato, grati a chi ha fermato strage"
"Permettetemi di ribadire anche in questa sede il cordoglio del Governo per il brutale attacco antisemita a Sydney, la nostra vicinanza al popolo australiano e alla comunità ebraica presa di mira da terroristi probabilmente affiliati all'Isis, il nostro pensiero alle molte vittime, ai molti feriti. La nostra gratitudine va a quel cittadino, anche lui musulmano, che con il suo intervento ha evitato che la strage fosse addirittura più peggiore. Nel suo gesto eroico sta un messaggio potentissimo: la pace è difficile, i nemici della pace proveranno a sabotarla in ogni modo. Spetta agli uomini di buona volontà, di qualunque fede e origine, fare di tutto per costruirla e preservarla". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle sue comunicazioni alla Camera in vista del prossimo Consiglio europeo.
Ucraina, Meloni: "Italia non intende inviare soldati"
Per quanto riguarda le garanzie di sicurezza per Kiev "sono tre gli elementi dei quali si sta discutendo. La garanzia di un solido esercito ucraino; l'ipotesi di dispiegamento di una forza multinazionale, in Ucraina, per la rigenerazione delle forze armate, guidata dalla cosiddetta coalizione dei volenterosi, ma con partecipazione volontaria di ciascun paese (e approfitto per ribadire che l'Italia non intende inviare soldati in Ucraina); e garanzie da parte degli alleati internazionali - a partire dagli Stati Uniti – sul modello dell’articolo 5 del patto atlantico, opzione che tutti ricordate essere stata proposta proprio dall'Italia, a dimostrazione del contributo fattivo della nostra Nazione all'obiettivo di una pace giusta e duratura". Lo ha detto in Aula alla Camera la premier Giorgia Meloni, nel corso delle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 18 e 19 dicembre.
Ucraina, Meloni: "Su territori scoglio più difficile trattativa"
"A differenza di quanto narrato dalla propaganda, il principale ostacolo a un accordo di pace è l'incapacità della Russia di conquistare le quattro regioni ucraine che ha unilateralmente dichiarato come annesse già alla fine del 2022, addirittura inserendole nella costituzione russa come parte integrante del proprio territorio. Questo azzardo ha portato al paradosso che territori formalmente inseriti nella costituzione della Federazione russa siano oggi sotto controllo ucraino. Da qui la richiesta russa che l'Ucraina si ritiri quantomeno dall'intero Donbass". Lo ha detto in Aula alla Camera la premier Giorgia Meloni, nel corso delle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 18 e 19 dicembre.
"È chiaramente questo, oggi, lo scoglio più difficile da superare nella trattativa", ha proseguito la presidente del Consiglio, "e penso che tutti dovremmo riconoscere la buona fede del presidente ucraino, che è arrivato a proporre un referendum per dirimere questa controversia, proposta, però, respinta dalla Russia. In ogni caso, sul tema dei territori, ogni decisione dovrà essere presa tra le parti e nessuno può imporre da fuori la sua volontà".
Ucraina, Meloni: "Da Mosca pretese irragionevoli"
Quella per la pace in Ucraina "è chiaramente una trattativa estremamente complessa, che per arrivare a compimento non può, però, prescindere dalla volontà della Russia di contribuire al percorso negoziale in maniera equa, credibile e costruttiva. Purtroppo, a oggi, tutto sembra raccontare che questa volontà non sia ancora maturata. Lo dimostrano i continui bombardamenti su città e infrastrutture ucraini, nonché sulla popolazione inerme, e lo confermano le pretese irragionevoli che Mosca sta veicolando ai suoi interlocutori. La principale delle quali riguarda la porzione di Donbass non conquistata dai russi". Lo ha detto in Aula alla Camera la premier Giorgia Meloni, nel corso delle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 18 e 19 dicembre.
