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Politica
Mes, Conte temporeggia. Meglio non chiederlo per primi all'Ue

Mes, Conte temporeggia. Meglio non chiederlo per primi all'Ue

Giuseppe Conte si gioca tuto in Europa nei prossimi 15 giorni. Il vertice Ue previsto per la metà del prossimo mese sarà quello decisivo per capire come muoversi. Una volta accertato a quanto ammonterà il "bottino" di aiuti economici per l'Italia, la concentrazione del premier sarà tutta per il Mes. Ma ad una condizione. A Palazzo Chigi - riporta il Corriere della Sera - si avverte una sorta di paura politica: "Prenderlo noi per primi sarebbe una manifestazione di debolezza dell’Italia". Una sorta di resistenza ideologica, legata alla memoria di quello che ha costituito nel 2012 il Mes per Paesi come la Grecia.

"Dovete darmi il tempo che ci vuole, il tempo di completare il quadro europeo, chiudere l’accordo con la Ue al prossimo Consiglio, poi farò il possibile per convincere il M5S». Così Giuseppe Conte ha provato ieri a rassicurare alcuni ministri del Pd. E oggi il premier ha in agenda una telefonata con Angela Merkel, dopo i contrasti dei giorni scorsi sul Mes. Se da una parte appare come un capo del governo con le mani legate, ostaggio della posizione intransigente ribadita da Vito Crimi, dall’altro il premier non è contrario ai finanziamenti per la sanità del Meccanismo europeo di stabilità, né ritiene che ci siano rischi o condizionalità che mettano a repentaglio l’indipendenza della politica economica italiana.

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