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Politica
Sergio Costa, Ministro dell'Ambiente: "Faremo il primo concorso nel 2019"

Nel 1983 il governo Craxi designò Alfredo Biondi “Ministro senza portafoglio per l’Ecologia”, un segno di una larvata coscienza ambientale che andava avanzando anche in Italia. Ma si doveva aspettare ancora parecchio perché fosse creato un vero e proprio ministero e lo si fece con la legge 249/1986 a firma sempre di Bettino Craxi come Presidente del Consiglio dei Ministri e Valerio Zanone come Ministro dell’Ecologia, promulgata l’8 luglio 1986 dall’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Da poco c’era stato il disastro di Chernobyl e i tempi erano maturi per il nuovo ministero, questa volta dotato di “portafoglio”, cioè di capacità di spesa.

Da allora il ministero ha svolto la sua opera di tutela e salvaguardia delle matrici ambientali con la sua presenza sia in campo nazionale che internazionale.

Tuttavia, il personale del ministero è stato trasferito da altre amministrazioni pubbliche e, incredibilmente, non ci sono mai stati fino ad ora concorsi pubblici.

Questo ha portato all’anomalia di molto personale proveniente da enti privati e soprattutto, da una società pubblica del Ministero delle Finanze, la Sogesid, vigilata dal 2007 da quello dell’Ambiente. Questa anomalia ha provocato diversi richiami della Corte dei Conti perché il denaro poteva servire per assumere in pianta stabile nuovo personale al ministero, invece di ricorrere a questi continui prestiti.

Il Ministro Sergio Costa ha annunciato qualche giorno fa che entro l’anno sarà indetto un concorso pubblico per l’assunzione di personale (400 elementi), come previsto dalla legge di Bilancio del 2019.

Questo un ulteriore segno di concreta inversione rispetto alle chiacchiere del passato: così il ministero stesso avrà la possibilità di avere un suo personale assunto per concorso a tempo indeterminato, senza passare per altre (e costose) convenzioni esterne.

Sommando a questo anche la procedura di selezione della nuova (e strategica) Commissione Via -  Vas che era rimasta cristallizzata da undici anni (doveva durarne solo tre), alla recente iniziativa per combattere la desertificazione in Africa si ha la riprova che Luigi Di Maio ha visto bene a individuare come Ministro Costa, già Generale dei Carabinieri che ebbe il merito di trovare la discarica nella Terra dei Fuochi.

Quella che sta avvenendo è infatti una vera e propria rivoluzione in campo ambientale dopo anni di inattività quasi assoluta.

Anche questo è il “governo del cambiamento”.

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