Monti a Sc: "Non lasciatevi svendere. Ho lasciato per isolare neocentristi"
"Evolvete, rafforzatevi, unitevi. Ma non lasciatevi superare. Chi vuole superare Scelta Civica, svendendola dopo essersene servito, merita una vostra reazione. Civile ma forte". Questo il monito di Mario Monti nella lettera inviata al vicepresidente del partito, Alberto Bombassei, in occasione della decisione di rassegnare le dimissioni da Presidente.
'Gli undici senatori' e le dimissioni della Merloni. La motivazione delle dimissioni è la rottura dei famosi 'undici senatori' che hanno sottoscritto la dichiarazione di sostegno al governo sulla Legge di stabilità: "Non posso non intendere la dichiarazione degli 'undici più uno' senatori come una mozione di sfiducia nei miei confronti. Ne prendo atto". All'elenco, in cui spicca il nome di Pier Ferdinando Casini, Monti aggiunge il nome del ministro della Difesa, Mario Mauro. Gli altri senatori, indicati da Monti, sono Albertini, Casini, De Poli, Di Biagio, Di Maggio, D'Onghia, Olivero, Lucio Romano, Maurizio Rossi, Maria Paola Merloni. Quest'ultima ha rassegnato le dimissioni da vicepresidente di Scelta Civica, non condividendo 'i toni violenti' dello scontro interno. Maria Paola Merloni ha incassato la solidarietà del partito: "Il crescere delle polemiche e delle schermaglie interne - si legge nella nota di otto senatori di Scelta Civica - ha finito con l'oscurare le ragioni che ci hanno spinto a sollecitare un chiarimento interno delle nostre strategie politiche e del sostegno al governo Letta".
"Non cadete nella trappola di Casini". A questo punto, per i fedelissimi del Professore, la fine del rapporto con l'Udc è inevitabile: "La convivenza con loro - scrivono i montiani - non è più ammissibile". E proprio il Ministro Mauro sta ricevendo pressioni a non seguire la linea dell'ex Presidente della Camera: "Non seguire Casini nel tentativo di spaccare Scelta Civica, non cadere nella trappola". Il tentativo è quello di evitare 'in extremis' una divisione nel partito. Stasera, intanto, si riunisce il Direttivo: l'obiettivo dei montiani è di evitare una 'conta interna' e trovare una mediazione che potrebbe riportare Mario Monti nel partito, anche se non più come leader.