Siamo una repubblica presidenziale. Così Napolitano non esclude il bis

Quasi tutti i giornali di sabato mattina titolavano con l'ipotesi di dimissioni di Giorgio Napolitano. La risposta è arrivata poco dopo le 13 dallo stesso Presidente della Repubblica in scadenza di mandato. "Resto al mio posto fino all'ultimo giorno", ha detto con voce ferma e decisa. Il Capo dello Stato non lascia ma raddoppia. E alla vigilia della Santa Pasqua 2013 di fatto trasforma l'Italia in una repubblica presidenziale. I partiti si sono incartati con i veti incrociati. Bersani (e con lui Vendola) è andato a sbattere aprendo la frattura nel Partito Democratico, salvo poi ritirarsi in meditazione a leccarsi le ferite in quel di Bettola (Piacenza).
E così Napolitano, ormai vicino agli 87 anni, ha preso in mano la situazione inventandosi perfino un articolo della Costituzione che non esiste. Ovvero la creazione di due gruppi ristretti che saranno chiamati ad avanzare delle proposte per la formazione del nuovo esecutivo. Un governo più che mai del Presidente e che risponderà direttamente al Quirinale. Una svolta per la giovane Repubblica Italiana simile a quello che è accaduto in Olanda. Dove il re, dopo un risultato elettorale che ha visto sinistra e destra vicinissime, ha imposto un governo di grande coalizione con le parti più centriste di entrambi gli schieramenti, chiudendo in una stanza i rappresentanti politici fino a quando non hanno trovato una soluzione.
Quella di "Re Giorgio" è una svolta soprattutto perché il capo dello Stato è alla fine del suo mandato. E a questo punto, nonostante Napolitano abbia più volte escluso un secondo settennato o un prolungamento del suo incarico al Colle, la crisi più ingarbugliata dal Dopoguerra ad oggi potrebbe aprire la strada a una proroga della permanenza del capo dello Stato al Quirinale. Magari di un paio d'anni, quantomeno il tempo necessario per accompagnare il nascente esecutivo del Presidente. Di fatto, comunque, il 30 marzo 2013 resterà nella storia ed entrerà nei libri come la data della trasformazione dell'Italia in una repubblica presidenziale.
@AlbertoMaggi74