Nicolò Pollari sul caso Shalabayeva: i servizi segreti non potevano non sapere

I servizi segreti italiani non potevano non sapere. L'errore dei funzionari di polizia "è stato grave". E la colpa del "corto circuito" è "il pressing diplomatico eccessivo" da parte del Kazakistan, un Paese strategicamente "non trascurabile". Nella serata di Ponza d'Autore con il generale Nicolò Pollari si è parlato anche del caso di Alma Shalabayeva, la moglie del dissidente kazako Ablyazov espulsa dall'Italia con un'operazione che ha ancora tanti punti da chiarire. La vicenda "della quale leggo solo sui giornali" ha stupito per molti aspetti anche un uomo con l'esperienza di Pollari, ex capo dei servizi segreti del Sismi.
"Un Paese - ha detto Pollari sul caso Kazako - ha segnalato tramite la sua rappresentanza diplomatica un fatto parzialmente vero: che un presunto pericoloso criminale si nascondesse in Italia. C'era un'indicazione proveniente dall'Interpol. Probabilmente anche a livello europeo ci sarebbe dovuta essere una maggior sensibilità nel fornire indicazioni agli altri paesi sul fatto che un personaggio fosse un rifugiato politico. Non mi pare ci sia stata e si è creato un corto circuito. L'Italia è rimasta vittima di un pressing diplomatico eccessivo proveniente da un Paese che non è trascurabile, perché è un paese dove si fa ricerca petrolifera".
Secondo Pollari "probabilmente le autorità competenti hanno trattato molto burocraticamente questa pratica, forse non si sono interpellate. E' molto improbabile che i servizi di sicurezza non conoscessero chi potesse essere questa persona. Diversamente sarebbe singolare. Credo ci sia stato un corto circuito informativo, non lo so: capitano queste cose. Certo, è successa una cosa di una gravità inaudita".
Il caso kazako ha fatto tremare il governo e su tutti i ministri degli Interni e degli Esteri, Alfano e Bonino. Ma a pagare per ora sono state solo le forze di polizia. "Ora tutti cercano una scusa per affievolire un errore - dice Pollari - che certamente è un errore. Il pressing di quel Paese (il Kazakistan, ndr) ha un po' cloroformizzato i funzionari che invece avrebbero dovuto approfondire bene questa cosa".
E alla domanda di Gianluigi Nuzzi su quanti altri casi ci siano simili a questo, ma di cui l'opinione pubblica non è informata, Pollari ha risposto:"Penso molti. Lavorando si sbaglia. Ma questo errore è molto grave".
Francesco Giambertone
@fragiambe
http://www.ponzadautore.com/