Politica
Nordio: "Io censurato da un magistrato. Open Arms? Nei Paesi civili non si impugnano le assoluzioni"
Csm, il vice presidente Pinelli: "Le correnti non influenzano la sezione disciplinare"

Carlo Nordio
Nordio: "Io censurato da un magistrato in servizio". Csm, Pinelli: "Le correnti non influenzano la sezione disciplinare"
"L'altro giorno un magistrato in servizio si è permesso di indicare su un giornale tutti gli errori fatti dal ministro nel caso Almasri. Che un magistrato si permetta di censurare su un giornale le cose che ho fatto, in qualsiasi paese al mondo avrebbero chiamato gli infermieri. Potrebbe essere oggetto di valutazione". Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, alla IV edizione di "Parlate di Mafia". "I magistrati - aggiunge - sono convinti di godere di una impunità tale da poter dire quello che vogliono. Questo rimane fino a che non faremo una riforma perché non c'è sanzione di fronte a esondazioni improprie".
"Non è mia abitudine commentare le interviste del ministro Nordio, il quale esercita il proprio diritto costituzionalmente garantito di libertà di manifestazione del proprio pensiero o comunque di critica politica, sostenuto peraltro dall'alto ruolo istituzionale che egli ricopre. Mi limito a rilevare che, nell'esperienza acquisita quale presidente della sezione disciplinare del Csm, l'attività da essa compiuta si è caratterizzata, grazie alla serietà e competenza di ciascun componente, dall'analisi rigorosa degli atti e dalla applicazione dei principi di diritto, senza alcuna influenza sulle decisioni prese legata all'eventuale appartenenza a gruppi associativi o a presunte camere di compensazione, a cui allude il ministro Nordio". Così il vice presidente del Csm Fabio Pinelli in merito alle dichiarazioni del ministro Nordio sul magistrato Piccirillo.
Nordio: "Nei Paesi civili non si impugnano le assoluzioni"
"Niente impugnazione contro le sentenze di assoluzione, come in tutti i paesi civili. Altrimenti finiamo a ciò che è avvenuto col caso Garlasco. Al di là delle implicazioni politiche di questa scelta inusuale, si pone il problema tecnico. Come potrebbe un domani intervenire una sentenza di condanna al di là di ogni ragionevole dubbio, quando dopo tre anni di udienza un giudice ha dubitato e ha assolto? La lentezza della nostra giustizia dipende anche dall'incapacità di molti magistrati di opporsi all'evidenza. Rimedieremo". Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a margine del convegno di Fdi 'Parlate di mafia', in relazione all'impugnazione della sentenza di assoluzione sulla vicenda Open Arms nei confronti di Matteo Salvini, all'epoca ministro dell'Interno.