Brexit, il mondo discuteva del futuro... - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

Brexit, il mondo discuteva del futuro...

Menospesamenotasse – Brexit, il mondo discuteva del futuro, mentre la nostra tv parlava del cortile di casa…

Quando la storia ci passa accanto, può perfino capitare di non accorgersene.  L’evento Brexit ha questo valore, questo ordine di grandezza, comunque la si pensi: descrive una rottura irrimediabile tra élites e popoli, il forse inevitabile sgretolamento di un’Unione Europa lontanissima dalle speranze dei fondatori, l’affermarsi ulteriore di un mondo multipolare.

E in questi termini ne discutevano i media di tutto il mondo, non solo quelli inglesi, la sera del 23, così come nei giorni precedenti e in quelli successivi. Tranne in Italia, dove conduttori con l’occhio al condominio italiota allestivano il solito spettacolino parrocchiale: giovani politici inconsistenti, vecchi politici un po’ tromboni del tipo “lei non sa chi ero io”, esperti che non avevano capito nulla prima e quindi si sentivano in diritto di spiegare tutto dopo, più contorno di poveri e folkloristici cittadini inglesi e qualche avanzo da spettacolo di provincia  (inevitabile il complessino musicale finto-Beatles).

Tutto imbarazzante, piccolo, inadeguato. Il mondo discuteva del futuro e di visioni, mentre i nostri media rimanevano inchiodati al cortile di casa. Con un sovrappiù tragicomico: fino alla mezzanotte (con il Remain in vantaggio), coretti a cappella di elogio alla grande democrazia inglese; dopo la mezzanotte, essendo passato in vantaggio il Leave, insulti alla Perfida Albione, contumelie contro gli elettori anziani, dubbi sul suffragio universale.

Una risata ci seppellirà, temo.

 

Daniele Capezzone
Deputato Conservatori e Riformisti
d.capezzone@gmail.com
@capezzone