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Derivati: la Corte dei Conti presenta il conto. Si salva Draghi

La grande bufala dello spread alla fine è stata smascherata. La Corte dei Conti chiederà un risarcimento da 2,7 miliardi di euro alla banca newyorkese Morgan Stanley per danni causati nella gestione dei derivati.

La banca è responsabile del 70% dei 4,1 miliardi di danni subiti. Invece per il 30% è colpa del ministero e in particolare di Maria Cannata responsabile di Bot e Btp e degli ex direttori del Tesoro, nonché ex ministri, Domenico Siniscalco e Vittorio Grilli, scrive il Giornale.

Tra il 2011 e il 2012 lo Stato versò nelle casse della Morgan Stanley 3,1 miliardi di euro pubblici per chiudere quattro contratti derivati. La cosa strana è che, dopo 5 anni, Morgan Stanley continua a far parte dell' elenco degli specialisti (sono uscite, invece, Credit Suisse e Commerzbank) e il direttore del dipartimento è ancora la Cannata che continua, ininterrottamente dal 2000, a trattare emissioni e derivati con le principali banche del mondo. Anche dopo aver fatto sottoscrivere al Tesoro contratti che la Corte dei conti ha definito speculativi, perché lasciavano non allo Stato, ma alle banche, la scelta di attivarli, che naturalmente attivavano solo se gli conveniv

Per una commissione di 47 milioni nel 2004, Morgan Stanley nel 2012 incassò un miliardo su un solo derivato. Per questo secondo la Corte dei conti, la colpa maggiore di tutto è della Cannata (un miliardo di euro), del suo predecessore Vincenzo La Via, nonché degli ex ministri Siniscalco e Grilli. Una bella grana.

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