Palazzi & potere
E come te sbagli: i leader politici fanno flop anche quando scrivono libri

Il volume di Letta e Prodi ha venduto solo 108 copie. Deludono gli ultimi lavori di Veltroni (6mila copie), Fini (2mila) e D' Alema (5mila). Bene solo Salvini e Di Battista.
Ecco allora un breve resoconto, scrive Libero, dati alla mano (gentilmente fornitici dalla Nielsen, azienda leader nell' analisi delle tendenze di acquisto). La maglia nera va al libro di Enrico Letta e Romano Prodi, Tra politica e politiche. La lezione di Nino Andreatta (Il Mulino), edito nell' ottobre 2016, che ha venduto finora la miseria di 108 copie, circa 13 al mese. È andato piuttosto male anche il libro di Walter Veltroni, E se noi domani (Rizzoli), che nel 2013 si prometteva di offrire al lettore un ricettario per la sinistra del futuro, ma ha piazzato solo 6.265 copie vendute. E che dire ancora di Letta che, pure da solo, non sfonda nonostante le numerose ospitate tv per promuovere il suo ultimo libro: Contro venti e maree.
Diverso andazzo fanno registrare i saggi delle nuove leve della politica che, coi loro faccioni in copertina, fungono da calamita per i lettori. Così, se Alessandro Di Battista, con il recente A testa in su.
Investire in felicità per non essere sudditi (Rizzoli), segna 13.745 copie vendute, Matteo Salvini valica il confine delle 15mila copie (per l' esattezza 15.025 - ma Rizzoli ne certifica già 20.243) con Secondo Matteo. Il più performante, in questo senso, è proprio Matteo Renzi i cui Fuori! (Rizzoli) e Oltre la rottamazione (Mondadori), pubblicati entrambi quando il segretario del Pd ancora non era a capo del governo, hanno venduto rispettivamente 20mila e 15mila copie.