Palazzi & potere
M5s, Danilo Toninelli ad Affari: "Renzi conosce le chat del Noe?"

Intervista a tutto campo all'esponente del Movimento 5 Stelle
"Le notizie sulla bozza del decreto governativo sulle intercettazioni, sui cui sta lavorando il ministro Orlando, sono preoccupanti. Perché, dal contenuto emerso da alcuni organi di stampa, sembrerebbe che il governo si appresti ad approvare un vero e proprio giro di vite contro i giornalisti d’inchiesta, togliendo allo stesso tempo ai magistrati un valido strumento per perseguire i corrotti. C’è più di un sospetto sulla volontà di Renzi e accoliti di approvare un bavaglio contro la stampa, e a favore di chi si macchia di gravi reati contro la Pubblica amministrazione. Non solo: viene anche il sospetto che, tutto ciò, serva anche ad interferire e indebolire l’inchiesta Consip, che vede indagati il papà di Renzi e i componenti del cerchio magico, fra cui il ministro Luca Lotti, ed il comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Tullio Del Sette".
Danilo Toninelli non fa sconti a nessuno, in questa intervista ad Affaritaliani. Il portavoce 5 Stelle insiste: "Quello che ha affermato oggi il segretario del Pd, davanti ai microfoni di Radio Capital, è sconcertante. Renzi ha avuto accesso agli atti coperti da segreto istruttorio? Conosce il contenuto delle intercettazioni delle chat in possesso al Noe? Sembrerebbe di sì da quanto ha affermato oggi nell’intervista radiofonica. Se fosse così sarebbe molto grave. Renzi, fra l’altro, ancora non ci ha detto quando è venuto a conoscenza dell’inchiesta, come ha affermato il suo amico Filippo Vannoni, e perché non è corso dai magistrati. Su questo decisivo punto continua a mantenere un ignobile e vergognoso silenzio".
L'esponente del M5S prosegue poi la sua disamina sui temi del momento: "Le parole di Renzi, che ha sostenuto di non veder l’ora che la commissione parta, rappresentano un bluff insopportabile. La commissione è ferma al palo da mesi e questo per esclusiva responsabilità del Pd che non ha ancora fornito i nomi dei propri componenti. Un comportamento a dir poco oltraggioso nei confronti delle centinaia di migliaia di famiglie italiane che si sono viste cancellare i risparmi di una vita. Il Partito democratico ha troppi scheletri nell’armadio quando si parla di credito e c’è da difendere il sottosegretario Boschi che ha chiaramente mentito al Parlamento sul caso Etruria-Ghizzoni".
E la manovra economica? "Gentiloni si limiterà a una manutenzione minima dei conti e cercherà di elargire mance quanto più possibile per far contento Renzi in vista delle elezioni. Sentiamo ancora parlare di bonus non stabili e di misure “una tantum”. Non è così che si fa ripartire il Paese. Anzi, ci preoccupano certi toni trionfalistici di fronte a un accenno di ripresa che è chiaramente congiunturale, non strutturale. E che ci vede comunque fanalino di coda in Europa. Anche sull’aumento dell’occupazione, di cui pure Gentiloni si è vantato, è evidente che qualcosa non torna: le ore lavorate e la produttività sono crollate rispetto al 2008. Aumentano i part-time, anche involontari, cresce il lavoro intermittente e si impoveriscono le buste paga. Servono investimenti pubblici sui settori del futuro per riattivare gli investimenti privati e far crescere la competitività".