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Palazzi & potere
Matteo Salvini asfalta Conte e Beppe Grillo: leghista scatenato. La diretta

“Al tribunale dei ministri di Catania voglio dire che state usando male i soldi pubblici degli italiani. Il 99% dei magistrati italiani fa bene il suo lavoro, ma se c’è qualcuno che usa il denaro pubblico per fare politica e processare un ministro perchè blocca gli sbarchi questo non mi sta bene”. In diretta su facebook, Matteo Salvini attacca i magistrati di Catania rei a suo avviso di “usare il denaro pubblico per provare a fermare con la giustizia quello che gli italiani stanno toccando con mano”.

Il ministro parla dopo aver incontrato la stampa estera in una diretta facebook. Un lampante cambio di registro: dopo i toni pacati usati davanti alla stampa straniera, il vicepremier attacca a testa bassa i magistrati: “Processatemi, non convocate i miei collaboratori, vengo io a catania domani se volete. Sequestro di persona perchè ho bloccato per quattro giorni lo sbarco di un barcone che non ha rispettato le leggi? ma stiamo scherzando? ora basta- prosegue- processatemi, io non cambio, mi assumo la responsabiltà, insieme al governo, del blocco dell’immigrazione clandestina”.

Poi Salvini si scaglia contro il premier Giuseppe Conte: “Nessun ministro e neanche il presidente del Consiglio pensi di ordinare a me di far arrivare le navi con i migranti in Italia. Se qualcuno pensa di riaprire i porti ha trovato il ministro e il partito politico sbagliato”. E replica a Beppe Grillo: “Vieni a fare il ministrodell’Interno per una settimana e poi vediamo cosa fai”, replica al fondatore del M5S che in una intervista ha detto che lo manderebbe a lavorare a calci nel sedere. “Posso starti simpatico o antipatico - ha aggiunto -. Io faccio il ministro dell’Interno e i risultati dicono che lo sto facendo bene”.

Infine un affondo sui 5 Stelle: “Almeno lasciate lavorare la Lega e smettetela con tutta questa serie di no”. “C’è una nave olandese che vuole arrivare in Italia a ogni costo e io dico: no, assolutamente no. Mi assumo totalmente la responsabilità del blocco dell’immigrazione clandestina insieme al governo. A meno che qualcuno -sottolinea- non abbia cambiato idea”. 

“Il voto del 26 maggio è un referendum tra la vita e la morte, tra il lavoro e la precarietà a vita, tra Italia e Europa dei banchieri e finanziari, tra un paese libero e un continenti con quartieri in mano a estremisti islamici”.  Il voto ”è un referendum sull’Europa, passata e futura, sull’Italia del sì e del no - ha aggiunto - Io sto costruendo quella dei sì perché ho due figli e non voglio creare un’Europa delle paure, voglio cambiare le regole una a una”.

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