Palazzi & potere
Mentre Obama lanciava le operazioni in Libia...

Per una strana coincidenza, ieri, mentre l'amministrazione Obama
confermava la decisione annunciata da Al Serraj dell'avvio di
operazioni aeree USA in Libia, mi giungeva da oltreoceano una breve
mail personale con cui si annunciava, con malcelata e giustificata
soddisfazione, che " oggi l'USAF ha raggiunto una significativa pietra
miliare dichiarando operativo il primo Gruppo di F35 alla base aerea
di Hill, Utah. Il Gruppo ha pertanto acquisito la capacità iniziale di
impiego in combattimento."
La mia risposta, a parte le felicitazioni, e' stata una sorta di
provocazione, con la suggestione di un debutto in Libia per i neo
patentati F35.
Dipendesse da me non avrei dubbi nel fare entrare nella mischia quanto
prima il nuovo sistema d'arma.
Innanzitutto perché, per qualunque nuovo tipo di armamento, il suo
impiego e le sue potenzialità le si scoprono giorno per giorno
nell'impiego reale dove troveranno conferma o meno le valutazioni
fatte a tavolino e dove si scopriranno, uno ad uno, pregi, limiti,
vantaggi ed interdipendenza con le altre componenti dei diversi
scenari operativi.
In secondo luogo, i vantaggi in termini di economia ed efficacia
emergerebbe in tutta la sua evidenza, confermando l'enorme salto di
qualità rispetto ai sistemi d'arma ora in uso.
Si prenderebbe concreta consapevolezza delle potenzialità ridondanti
di una piattaforma che sembra un velivolo, ma che invece è a tutti gli
effetti un mega computer volante, che assorbe e crea in continuazione
intelligence da distribuire a tutte le piattaforme che ne avessero
necessità, interagisce con ogni sistema aereo, terrestre e navale,
fornendo ogni informazione di loro utilità quali le indicazioni sui
bersagli alla loro portata, le minacce alla loro sopravvivenza e così
via; potrebbe egli stesso essere attore in tutta una vasta gamma di
specialità, da quella di colpire obiettivi con armamenti selezionabili
da una vasta gamma ed appropriati per il tipo di bersaglio, a quello
di indicare ad altri gli obiettivi, da quello di sopprimere le difese
aeree a terra a quello di neutralizzare ogni minaccia per la sua
sopravvivenza prima che essa possa rappresentare pericolo per se' e
per altri.
Si potrebbe continuare così a lungo, di fatto ad oggi, nelle migliaia
di ore di volo effettuate nella fase di sviluppo e validazione
operativa, l'F35 ha mandato in tilt l'impianto di molte esercitazioni
in cui è stato inserito, in quanto i parametri di pianificazione,
validi per altri sistemi, non tenevano conto della sua ridondanza
capacitiva le cui potenzialità appunto, le si potranno meglio definire
in un impiego reale.
Quindi, prima entra in azione l'F35, meglio è. Avremo significativi
vantaggi operativi, conterremo consistentemente costi e tempi dei
conflitti, diminuiremo abbondantemente le asimmetrie delle
confrontazioni e, molto importante, riusciremo, se lo vorremo, a
ridurre al massimo il rischio di errori e degli associati danni
collaterali.
Gen. Leonardo Tricarico
*ex Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, già Consigliere Militare del
Presidente del Consiglio dei Ministri (1999-2004) e attuale Presidente della Fondazione Icsa