Misure anticorruzione per Roma, Milano, l’Italia?
Tagliare la spesa, gara per tutto, ridurre il perimetro del “pubblico”, archiviare queste municipalizzate
Diceva il grande Nenni: “C’è sempre un puro più puro che ti epura”. Ma non ditelo ai grillini, a Dibbah e agli altri. E non ditelo a Grillo (lo stesso che negli Anni Ottanta era regolarmente convocato da Pippo Baudo sull’ammiraglia di Rai 1, nello show del sabato sera, per aggredire il Psi e Craxi…), che sta già elaborando confuse tattiche di scaricabarile per sfuggire alla “firmopoli” siciliana e ai possibili avvisi di garanzia a Roma.
Qui - nel nostro piccolissimo - siamo garantisti, garantisti assoluti, garantisti sempre. Non ci piace l’idea che sia il PdP (Partito delle Procure) a decidere le sorti di parlamentari, sindaci e amministratori. Sappiamo bene che non solo persone disoneste, ma anche soggetti onestissimi, possono finire nel tritacarne della giustizia italiana, o rimanere incastrati in una disavventura.
Ma il punto di fondo è un altro. Se vogliamo davvero ridurre lo “spazio” della potenziale corruzione, l’unica via è un clamoroso ridimensionamento della spesa, del perimetro del “pubblico”, archiviare le attuali municipalizzate, stabilire il principio della competizione e della gara per tutto, eliminando ogni possibilità di servizi “in house”.
O si fa questo, oppure proseguiremo ancora con la caccia al ladro, vero o presunto.
Non è un caso se alle ultime elezioni romane nessuno dei candidati a sindaco abbia osato proporre nulla di simile. E se tutti quei candidati conclusero i loro comizi elogiando e coccolando i 23 mila dipendenti pubblici, nei quindici giorni finali della campagna.
Semmai la domanda sconfortata è se – ormai – non sia troppo tardi. Se il livello di decisione pubblica e se il “peso della spesa” come fattore acquisitivo del consenso sia così elevato da essere divenuto difficilmente reversibile, mettendo fatalmente in minoranza chi osi provare a tagliare. Forse è il caso (a Roma, a Milano, ovunque) di cominciare a lavorare affinché qualcuno ci provi davvero.
Daniele Capezzone
Deputato Conservatori e Riformisti
d.capezzone@gmail.com
@capezzone