Palazzi & potere
Nomine: Corte dei Conti e Consob, via al grande inciucio sulle poltrone

Nomine: il Giglio magico preme per piazzare un fedelissimo in Consob esattamente come voleva fare in Bankitalia
L'accordo con Berlusconi prevede che il Pd decida il presidente della Consob, mentre Forza Italia si prenda un commissario. All' autorità, scrive il Fatto, servirebbero esperti di mercati finanziari con una forte esperienza europea, visto che nei prossimi anni la Conosb sarà sempre più integrata con l' Esma (l' organismo comunitario) e possibilmente con idee chiare sul fintech, il nuovo settore della tecnologia applicata alla finanza oggi quasi senza regole.
Ma le ragioni della politica sono più forti di quelle della competenza. E così si discute di nomi con profili poco finanziari: l' economista Marco Fortis (renziano ma bruciato dalle troppe candidature e dal renzismo troppo esplicito); Roberto Garofoli , magistrato amministrativo già lettiano oggi capo di gabinetto del ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan , cui mancano competenza specifica e indipendenza dal governo ma non le relazioni giuste; c' è sempre anche il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini , in scadenza di mandato (arriva dal Pd, non si è mai occupato di finanza ma, come Vegas, è un esperto di conti pubblici). Tra gli altri nomi possibili: Mario Nava , al vertice della direzione generale della Commissione europea che segue i mercati finanziari, e il potente avvocato milanese Carlo Pedersoli.