TONINELLI: "SU MIGRANTI NOSTRO GOVERNO E' DEBOLE" - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

TONINELLI: "SU MIGRANTI NOSTRO GOVERNO E' DEBOLE"

Il deputato del MoVimento 5 Stelle parla del tema migranti con Affaritaliani.it: "Quando abbiamo messo in luce la questione delle Ong siamo stati attaccati dai partiti di governo con l’appoggio della stampa a reti unificate e accusato di razzismo, propaganda e altre sciocchezze del genere".

 

Che ne pensa di quanto sta facendo Minniti con l'Europa sul tema immigrazione? Ormai pare sempre più evidente che i 5 Stelle avevano ragione.  

 

Quando il Movimento 5 Stelle ha messo in luce la questione delle ONG è stato attaccato dai partiti del Governo con l’appoggio della stampa a reti unificate e accusato di razzismo, propaganda e altre sciocchezze del genere. A poca distanza da allora il Presidente della Repubblica ha parlato di «situazione insostenibile» e il Governo italiano ora minaccia ufficialmente nientemeno che la chiusura dei porti italiani. Meglio tardi che mai? Non direi, perché la posizione del Governo e di Minniti con quelle premesse ora è molto debole: si minacciano rotture radicali che gli altri al tavolo delle trattative sanno già che non si avrà la forza politica di mettere in atto e che infatti non vengono prese nella dovuta considerazione. Quindi anche se nel merito possiamo essere d’accordo con in Governo ora che è venuto sulle nostre posizioni, questa resta la principale debolezza di Minniti sul tema dell’immigrazione così come è la debolezza degli altri esponenti del Governo sugli altri temi europei.

 

Dopo l'estate si tornerà a parlare di legge elettorale: su quali presupposti? Quale sarà la proposta dei 5 stelle? Avete ancora voglia di sedervi ad un tavolo con Renzi e Berlusconi? 

 

Noi siamo sempre disponibili a confrontarci con chiunque per ottenere risultati utili ai cittadini, purché in assoluta trasparenza e nel rispetto delle procedure parlamentari e a maggior ragione su temi così importanti per la qualità della nostra democrazia come la legge elettorale.

Ma fatta questa premessa quanto accaduto nel corso del recente tentativo di riforma ha dimostrato che esiste un blocco di franchi tiratori all’interno del Pd e non solo, che ha l’interesse diretto e la forza numerica per affossare qualsiasi tentativo di riforma sostanziale. Quindi ritengo che il massimo obiettivo che si potrebbe raggiungere nelle condizioni date, anche ammettendo un accordo tra le forze politiche, sia quello di estendere al Senato la legge elettorale attualmente vigente alla Camera, quella che noi chiamiamo il Legalicum, cioè la legge resa costituzionalmente legittima dalla sentenza della Corte costituzionale, che era anche la soluzione da noi proposta per andare al voto fin dalla notte del 4 dicembre e che era quella su cui si è poi avuta la maggiore convergenza in Parlamento, prima che il PD rovesciasse il tavolo e ricominciasse a proporre altre leggi come il “Verdinellum”.

 

Questione banche: sono passati mesi ma ancora non si è riusciti ad audire Ghizzoni: quando partirà la nuova Commissione? 

 

Questo è uno dei tanti casi, forse il più rilevante, nel quale i vecchi partiti vogliono insabbiare tutto. Il loro legame diretto con alcune banche potrebbe emergere chiaramente e con esso le loro responsabilità nella crisi del sistema bancario. A dimostrarlo non sono solo i fatti di cronaca ma più in generale è la lungaggine con cui stanno costituendo questa Commissione d'inchiesta che ad oggi, per poter iniziare ad operare, deve ancora nominare i propri componenti.

Personalmente non ho grandi aspettative ma è certo che il M5S, dopo aver chiesto già nel lontano 2013 che si costituisse questa Commissione, farà di tutto per ottenere il massimo in questi pochi mesi che ci separano dalla fine legislatura.

 

 

L'alleanza Lega 5 stelle è stata già abbondantemente smentita pur tuttavia rimarrebbe la possibilità, come dice D'Alimonte, di un eventuale appoggio esterno della Lega ad un governo 5 stelle: lei che ne pensa?

 

Il M5S si accorda con i programmi e con le buone idee, non con i partiti nell'ottica di spartirsi le poltrone. Chiunque sposerà il nostro programma di governo è libero di sostenerci. L'importante è che ci sia un interesse comune di operare per la collettività e non per se stessi. 

E comunque puntiamo all'obiettivo del 40% per poter governare da soli e non aver alcun ostacolo nella concretizzazione della nostra idea di Paese.

 

 

Il governo Gentiloni dovrebbe andare avanti fino alla scadenza naturale della legislatura?

 

L'Italia è bloccata da decenni da una classe politica irresponsabile e Gentiloni non è da meno, messo li solo per non consentire il voto anticipato. 

Si doveva andare a votare subito dopo il referendum del 4 dicembre ma con questa classe politica attaccata alla poltrona e ai privilegi non è stato possibile. 

Dovranno rispondere agli italiani anche di questo. 

 

 

Come si stanno 'attrezzando' i Cinquestelle per un eventuale responsabilità di governo? 

 

Il Movimento 5 Stelle sta già da tempo preparando un programma che viene condiviso con i cittadini e votato online dagli iscritti attraverso la nostra piattaforma “Rousseau”, mentre negli altri partiti continuano a tentare ammucchiate con posizioni inconciliabili tenute insieme solo dal desiderio di spartirsi il potere e non di proporre soluzioni attuabili per il Paese. Fermo restando che le proposte per i cittadini vengono prima dei nomi delle persone a cui conferire incarichi, entro settembre il Movimento 5 Stelle avrà il suo candidato alla guida del Governo, scelto democraticamente e direttamente attraverso la consultazione online di tutti i nostri iscritti e potrà poi formare la squadra da presentare ai cittadini in vista delle elezioni. 

 

Come giudica l'operato del Quirinale in questi ultimi mesi, dallo sprone sulla riforma della legge elettorale al 'sostegno' nei confronti del governo Gentiloni?

 

Ritengo che il Presidente della Repubblica stia svolgendo correttamente il suo ruolo istituzionale. Certo personalmente non dimentico che è stato lo stesso presidente a dare il suo beneplacito a una legge, l'Italicum, che introduceva un sistema elettorale diverso per la Camera e il Senato. Ma attualmente invocare una legge che sia omogenea per i due rami del Parlamento, come auspicato anche dalla Corte costituzionale, credo sia del tutto coerente con la sua funzione.