Palazzi & potere
Tra Hillary, Trump, Obama e Uber: gli USA visti da Maria Latella a Chicago
La politica vista da Chicago: quella americana adrenalinica per via della più'bizzarra campagna presidenziale degli ultimi anni. E quella italiana che da domenica 8 maggio tornera' a essere il suo lavoro di sempre; a Skytg24 con L'Intervista.
Nell'ultimo mese e mezzo, invece, Maria Latella e' stata presa soprattutto dal duello Hillary-Trump. E dall'inner circle obambiano di Chicago.
Arrivata nella citta' di Barack Obama a fine marzo, Latella e'la prima italiana invitata a tenere un ciclo di seminari all'Institute of politics fondato e presieduto da David Axelrod, lo stratega di ben due vittoriose campagne elettorali di Barack Obama. L'Institute of politics, o IoP, ospita ogni semestre un fellow visitor internazionale e in questo caso cercavano un punto di vista europeo per confrontare temi caldi sia nella Ue che negli USA: dalle migrazioni al nuovo populismo.
La scelta e'caduta sulla conduttrice de "L'Intervista" di Skytg24 dopo una serie di colloqui telefonici e cosi, a fine 2015, Maria Latella ha ricevuto il formale invito dell'universita' di Chicago.
"Ero consapevole di raccogliere una sfida impegnativa. Prima di partire ho molto riflettuto sulla responsabilita' di tenere dei seminari davanti a studenti di una delle tre più'importanti universita' americane. In un'Istitute of politics che in questo semestre ha tra i fellow visitor giornalisti famosi come Jeff Grienberg o lo stratega repubblicano Mike Murphy. Ma mi sono detta: in pubblico e in privato dici sempre che bisogna uscire dalla "comfort zone", misurarsi con chi e'più' bravo di te. Questa per te e'l'occasione giusta".
Partita carica di libri sul populismo italiano e francese e di pullover perche'la primavera, a Chicago, include anche la neve, Latella ha trovato nell'ambiente universitario della citta' dell'Illinois "la più'stimolante delle situazioni. E'stata la più'bella esperienza professionale degli ultimi anni. E un'utile lezione su come sia possibile conciliare meritocrazia e belle relazioni umane".
Maria Latella si riferisce al sistema adottato da David Axelrod nel selezionare il team dell'Institute of politics e degli studenti che, iscritti alle facolta' dell'universita'di Chicago, partecipano anche alle attivita' di IoP. Si scelgono persone motivate, competenti ma devono anche essere generose, gentili, capaci di far parte dello spirito dell'istituto.
Nella politica americana di queste settimane, invece, di gentile c'e' davvero poco. "In realta' la polarizzazione della politica americana e'iniziata da tempo - osserva Latella - Ed e'uno degli aspetti di cui si e'lamentato il presidente Obama quando, ai primi di aprile, e' tornato nella sua Law School, qui a Chicago".
Sul blog che tiene regolarmente sul Messaggero, la giornalista di Sky ha raccontato di come David Axelrod l'ha presentata a Obama: "Ecco la giornalista che ha tenuto il seminario sulle somiglianze tra Berlusconi e Donald Trump". Pare che Obama abbia commentato con una battuta rivelatrice di quel che pensa dei due, ma Latella non ne parla.
Racconta invece di un Obama in gran forma, incoraggiato dai sondaggi.
Cosa fara' dopo la Casa Bianca? "A Chicago prevedono che voglia impegnarsi nel programma "My brother's keeper" per aiutare i giovani della comunita' afro-americana".
Ovviamente stare a Chicago e a contatto con l'ex consigliere di Obama, David Axelrod, ha offerto a Latella una visuale particolare sul duello in corso tra Hillary e Bernie Sanders, Donald Trump e Ted Cruz. "La campagna elettorale e'stato il leit motiv del mio soggiorno a Chicago. Tra i miei compagni di semestre ci sono due veterani di tante campagne presidenziali, il giornalista Jeff Grienfield, gia' speechwriter di Robert Kennedy e commentatore di Nightline, e Mike Murphy, stratega dei repubblicani, l'uomo del SuperPac di Jeb Bush. E'stato affascinante discutere e ascoltare le loro analisi".
Mike Murphy, che e'anche stato ospite di Maria Latella a L'Intervista, sostiene che Trump non andra' alla Casa Bianca. Per ora vince perche'le primarie coinvolgono uno spicchio modesto dell'elettorato: i repubblicani che per lo più' rappresentano l'America bianca, di provincia e di mezz'eta'. "Ma io penso che il fenomeno Trump sia stato molto sottovalutato dai media e dall'establishment americano. Proprio come accadde nel 1994 in Italia, con Berlusconi" dice Maria Latella. E aggiunge: "Parlando con i miei studenti dell'IoP, alcuni di loro mi hanno detto che ci sono ragazzi ancora incerti tra Sanders e Trump. Interessante, no?"
Con gli studenti Maria Latella ha passato molto tempo. Scoprendo, tra l'altro, che un gruppo proveniente da varie universita' americane e riunito a Chicago per un'iniziativa delle Nazioni Unite, si e' applicato perfino allo studio dell'inchiesta Mani Pulite. "E proprio nei giorni in cui in Italia, dopo l'elezione di Davigo, si parlava del "ritorno di Mani Pulite" - sorride Latella - I ragazzi mi hanno invitata a parlare di quel che Mani Pulite, qui la chiamano Bribesville, significo' per l'Italia. A intervistarmi, studenti di Harvard, della Georgetown University, della Chicago University. Ciascuno "recitava" la parte di un politico o di un protagonista di quegli anni. Forlani. Cirino Pomicino, Craxi. Di Pietro. E' stato un bel tuffo nel passato".
Per rituffarsi poi subito nel futuro, cosa che nel campus dell'universita' di Chicago capita spesso. Tra i personaggi che Maria Latella ha incontrato nel suo soggiorno americano, da Arianna Huffington all'ex consigliere economico di Barack Obama, cita in particolare David Plouffe, oggi senior vicepresident di Uber e ieri stratega delle campagne obamiane. "Ha disegnato uno scenario in cui, in futuro, quasi tutti, e non solo alcuni come gia'succede. faranno due o tre lavori. Contemporaneamente. Per mantenersi, perche'uno solo non bastera' più'. Ma anche per gestire il tempo in un modo più' elastico. E'il modello dell'autista di Uber: ha un lavoro e Uber gli serve per arrotondare. O pagarsi le vacanze. Gestendo l'impegno in autonomia. E' una previsione che puo'preoccupare, ma David Plouffe l'ha raccontata come inevitabile. E, secondo lui, con aspetti anche positivi. Di positivo invece c'e' poco nella previsione che ho raccolto nei colloqui con economisti della Harris School of Public Policy, qui a Chicago. Il futuro del maschio ultraquarantenne che non e'andato al college non e' dei più'rosei. Era abituato a un lavoro ben retribuito, in fabbrica o nelle costruzioni. Difficile riciclarlo. Una donna accetta di fare la badante agli anziani. Un uomo, almeno qui nel Midwest, proprio no".