Tutto come anticipavamo ieri: c’è lo zampino del NAZARENO! - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

Tutto come anticipavamo ieri: c’è lo zampino del NAZARENO!

Il patto del premier con Verdini e l' editore. La campagna di ottobre, Lotti e i fondi pubblici

 

Vittorio Feltri ha inseguito per una vita il destino di Indro Montanelli e ieri ha centrato il suo obiettivo, almeno a sentire i suoi detrattori, che commentano così il suo ennesimo arrivo a Libero, quotidiano da lui fondato nel 2000, al posto di Maurizio Belpietro: "Feltri ha fatto come Montanelli, è passato col nemico". Il parallelo è ardito perché Montanelli divenne antiberlusconiano dopo Il Giornale, Feltri invece si è convertito al renzismo. Quella di ieri è infatti soprattutto un' operazione politica, sancita pochi giorni fa in una cena tra Lotti, Denis Verdini e Antonio Angelucci, deputato azzurro ed editore di Libero nonché ras della sanità privata, e poi comunicata a pranzo a Milano allo stesso Feltri da Angelucci.
Racconta una fonte informata: "Questo è il patto Renzi-Verdini-Angelucci". Da un lato, scrive il fatto, le riforme e la spregiudicata campagna del premier che si gioca tutto nel voto di ottobre. Dall' altro anche la tormentata vicenda dei fondi pubblici dell' editoria ad Angelucci, in passato al centro di alcuni procedimenti per la doppia proprietà di Libero e Riformista. Un dossier, questo, che fa parte del carnet di deleghe gestito dal potente Lotti, sottosegretario e braccio destro di Renzi. I tasselli dell' accordo dovrebbero essere questi.Dall' Unità a Libero, da Repubblica al Foglio, aspettando il Corsera, si sta formando un fronte unico trasversale del sì. Nel frattempo il renzismo è sempre più verdiniano. Parola anche di Vittorio Feltri.