Università ed eccellenza: Link Campus - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

Università ed eccellenza: Link Campus

Parla ad Affaritaliani il Direttore generale della Link Campus University, Pasquale Russo

Cosa pensa del Modello formativo Universitario italiano, anche negli ultimi rapporti internazionali le università non ne escono bene?

Nei rating internazionali delle Università, gli Atenei italiani appaiono quasi sempre oltre i primi cento del mondo, al contrario non è raro che studenti italiani, laureatesi in Italia, eccellano all’estero.
Viene da chiedersi se l’eccellenza dei giovani italiani all’estero sia soltanto un questione individuale oppure se sia il modello formativo italiano che porta gli individui ad eccellere.

Ovvero tra le eccellenze italiane che vanno dal design al cibo e alla meccanica, c’è anche il modello formativo universitario?

Credo di si, l’Università italiana basata su un modello pubblico ha un compito faticosissimo, ovvero formare giovani in una società che poco sostiene questo obiettivo.
Infatti basta guardare alla carenza di servizi che i giovani hanno a disposizione,  partendo dai principali : le residenze universitarie e i prestiti di onore, garantiti dallo Stato, da restituire quando si inizierà a lavorare, per comprendere quanto sia complicato per una famiglia sostenere le aspirazioni dei propri figli e quanto frustrazione i giovani abbiano nel non potersi permettere la formazione che desiderano.
La diminuzione delle iscrizioni alle Università negli ultimi 10 anni è, a mia opinione, principalmente dovuta alla crisi economica che in assenza di misure di sostegno ha portato i ragazzi a restare a casa a smetter di chiedere. I Neet sono in parte frutto di queste condizioni al contorno.
 

Come nasce il progetto di questo campus internazionale della LCU?

La Link Campus University è l’ultima università italiana in ordine di tempo e rappresenta circa un millesimo degli iscritti quindi siamo ben lontani dal voler essere un esempio, ma sicuramente vogliamo essere d’esempio per promuovere all’estero il modello formativo italiano, così non potendo usufruire di fondi pubblici, ci siamo attivati per attirare investimenti stranieri valorizzando proprio l’italianità. L’acquisizione del Casale di San Pio V  in concessione onerosa, è stata una parte della strategia insieme alla progressiva internazionalizzazione dei corsi di studio.

Ho letto che aprirà il Lomonosov Center presso il Casale, cosa significa tutto ciò?
 

Significa che ci sarà un soggetto accademico congiunto tra la Lomonosv e la LCU che proporrà soprattutto al mercato estero corsi sui temi della Globalizzazione, ma farà anche ricerche e funzionerà anche da luogo di dialogo tra Occidente ed Oriente. Auspichiamo di avere cica 500 studenti che verranno a studiare in Italia e questo porterà anche un beneficio anche ai nostri studenti italiani che vivranno in un ambiente  internazionale con professori di diverse provenienze e culture. Tutto avverrà nel pieno rispetto del modello formativo italiano in un luogo che esprime pienamente la storia e la cultura dell’Italia.

A proposito il campus di cui si parla quando sarà pronto?

L’investimento che è stato quantificato con i nostri advisor per realizzare il campus e fare il marketing internazionale è di 20mln di euro, ciò servirà non solo a restaurare la sede universitaria , ma anche a realizzare le residenze per gli studenti.

Ma davvero volete quotare in borsa la management company?

Come lei sa all’estero è abbastanza normale che un’impresa chieda le risorse al mercato quindi è normale che gli investitori pensino a questo e che ci sia questa exit è scontato, ma noi pensiamo anche ad un modello di public company in cui siano le famiglie, gli ex studenti e le famiglie a partecipare al sostengo dell’università. Soprattutto consideri che viene mantenuto la proprietà italiana di tutto il sistema.

Oltre alla Lomonosov annunciate altri accordi con università straniere, quali sono?
 

Come ha visto noi preferiamo dire le cose fatte, non annunciare quello che faremo. Quindi non posso aggiungere nulla di più, lo vedremo nei prossimi due mesi , le trattative sono quasi giunte al termine.

E le sedi all’estero?

Questo è il secondo step del processo di internazionalizzazione di LCU, è sicuramente coerente con il volere esportare il modello italiano all’estero, ma avverrà solo dopo che abbiamo realizzato ed affermato il campus in Italia e comunque dovrà essere discusso con il MIUR.