Uno spettro s'aggira per l'Europa: il macronismo! - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

Uno spettro s'aggira per l'Europa: il macronismo!

Macron l'europeista è un po' più protezionista di quanto voglia far credere. A rivelarlo le sue azioni degli ultimi giorni: dopo l'incontro congiunto con Faiez al Sarraje il generale Khalifa Hafta, ora il riacquisto, al caro prezzo di 80 milioni di euro, di una società in perdita, quella dei cantieri di Saint-Nazaire. Una scelta presa in urgenza, scrive il Domani d'Italia, che non potrà essere portata avanti per molto tempo ancora. Schizofrenico come, persino su "Le Monde", Fincantieri sia definita come "la numero uno della costruzione navale in Europa", e qualche riga più in là "un azionista italiano ritenuto problematico".

Problematico per chi? Per la vocazione da primo della classe di Macron, succeduto al più modesto Hollande? Certamente un duro colpo per il Paese di Bollorè che non vede l'ora di metter le mani su Telecom e Mediaset. Gli italiani, cugini poveri, ma capaci, avrebbero tanto da rispondere alla politica imposta dall'austerity, ma chissà se la Commissione Europea interverrà per dirimere una questione esercitata, formalmente, da un'azionista privato, ma trasformata in una nazionalizzazione pubblica non giustificata né dall'ordine pubblico, né da ragioni di sicurezza. Bruno Le maire, Ministro dell'Economia, ha utilizzato parole di velluto mentre il titolo Fincantieri andava a picco.

Lo spauracchio messo in atto dalla Francia di un'Italietta insolvibile, di una società dalla corporate governance fallace, che venderebbe il know how, francese, ai cinesi è credibile? Di solito sono gli italiani che non son popolo, che son divisi, e per ben aderire a quest'immagine il 66% delle azioni italiane è pur sempre ripartito tra le varie Fincantieri, Leonardo e co., ma stavolta anche la stampa d'oltralpe sembra poco convinta della corsa ai ripari del Presidente. Gentiloni e Padoan cosa risponderanno? Un "ed ora gestitevi da soli il 100%" sarebbe troppo azzardato, ma gustoso. E i coreani? Ce ne accorgeremo presto qui in Europa