Politica
Parlamento, effetto tagli: i deputati non lavorano e i neo assunti fuggono via



Lapresse
Record di dimissioni tra i dipendenti e il problema commissioni. Ogni deputato deve gestirne due o tre, non c'è il tempo per studiare le norme
Parlamento, così Montecitorio è andato in tilt. Tagli, effetto boomerang
Il taglio dei parlamentari sembrava la risposta a tutti i problemi. Le premesse erano queste, diminuiremo i costi e accelereremo l'iter per leggi. Ma invece di diventare un sistema più snello è diventato ancora più lento e macchinoso. Ecco perché.
Da quando è stato ridotto il numero, deputati e senatori disertano con sistematicità il lavoro in commissione, cioè quella cosa che prima - si legge su Il Foglio - dava un senso alle loro giornate da anonimi "pigiatasti" d'Aula. Prima ne frequentavano una, studiavano, votavano, emandavano. Ma poiché ora di commissioni devono gestirne due o tre a testa finisce che non solo non studiano più, ma devono anche scegliere dove andare. Quindi in generale si assentano (tranne quando si vota e scatta il gettone).