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Politica
Parma, addio governo M5S: dopo Pizzarotti via con 17 consiglieri

Parma, addio governo M5S: dopo Pizzarotti via con 17 consiglieri. Ora governa "Effetto Parma"
 

"Dopo oltre 10 anni di attivismo prima e attività istituzionale poi, si conclude la nostra esperienza all'interno del Movimento 5 Stelle. Ciò che invece prosegue sotto gli stessi valori è il nostro impegno per una politica diversa, lontana dalle logiche di partito, vissuta come servizio civile e non come carriera personale". 17 consiglieri SU 18 eletti con il MoVimento 5 Stelle nel consiglio comunale di Parma, hanno detto addio a Beppe Grillo e al suo partito, annunciando la nascita di "effetto Parma" a sostegno di Federico Pizzarotti a un passo dalla ricandidatura autonoma a Sindaco "Era il 2005 - si legge nel documento di battesimo di "effetto Parma"- quando a Parma fu fondato il primo MeetUp "Amici di Beppe Grillo". Due di quei fondatori ora siedono in consiglio comunale: Marco Vagnozzi e Alessandro Mallozzi. Da allora tante, troppe cose sono cambiate. Beppe Grillo ha avuto l'indiscutibile merito di smuovere le nostre coscienze e metterci in Movimento. "Nessuno lo farà al posto tuo" diceva. "Nessun leader, solo un megafono" ripeteva. Oggi abbiamo visto tutti dove siamo arrivati: votazioni "confermative" in cui si può solo prendere per buono ciò che in altre stanze è stato deciso; capi politici autoproclamati; direttivi di partito nominati dall'alto; successioni dinastiche come nelle peggiore tradizione padronale. Abbiamo tentato in ogni modo di raddrizzare una rotta che ci stava facendo perdere di vista quel faro iniziale".

"Come detto dal nostro compagno di avventura Federico Pizzarotti - proseguono- noi non siamo cambiati, non sono cambiati i nostri valori e la nostra volontà di cambiare le cose. E' cambiato un movimento che è indiscutibilmente mutato geneticamente. Quanti compagni di avventura abbiamo visto andarsene, delusi dal grande sogno tradito. Quante persone si sono avvicinate negli ultimi anni, spesso orfane di altri leader, ma soprattutto digiune da quei concetti di coscienza critica e mente libera che aveva contraddistinto il nostro Movimento perlomeno fino a quel fatidico maggio 2012. Una schiera di soldatini che sono disposti a dire tutto e il contrario di tutto, purché imbeccati dal capo, come accaduto sulle vicende delle indagini a carico di Federico Pizzarotti e l'Assessore di Roma Muraro". "Tutto ciò - dichiarano ancora- è accaduto quando si è creduto che il Movimento 5 stelle non fosse più il mezzo per un fine più grande e nobile, cioè una società più giusta. No, da un certo momento si è cominciato a ragionare per consenso, con quel 51% da raggiungere ad ogni costo. Ecco, quando il Movimento è diventato il fine stesso del nostro agire, quando si è pensato che il successo del Movimento equivalesse automaticamente al bene di tutti i cittadini perché quel simbolo era garantito dall'illuminato e quindi garanzia di buona politica, quando, quindi, si è pensato che la critica non potesse essere altro che espressione di qualche infiltrato del sistema: allora è si è tradito quel sogno. "Oggi - concludono gli ormai ex grillini- va riconosciuto, siamo rimasti una minoranza in questo Movimento. Retaggi di un passato che qualcuno ha cercato di cancellare in ogni modo. E nel giorno del nostro addio un pensiero va inevitabilmente a quegli attivisti e consiglieri che ancora oggi continuano a lottare affinché quel sogno non venga ucciso per sempre. Ci piange il cuore a dirlo, ma per noi quel processo è irreversibile. Continua però il nostro impegno per Parma. I nostri concittadini sono sempre stati la nostra unica priorità e la rottura col Movimento 5 Stelle lo dimostra. Abbiamo lavorato duramente, passato momenti molto difficili che solo l'unità di intenti e di valori ci hanno permesso di superare. Siamo a pochi mesi dal termine del nostro mandato, ma ancora tanta strada c'è da fare. Però tanto lavoro è anche già stato fatto e ci piace proseguire su quello stesso solco che abbiamo tracciato in questi anni. Più volte abbiamo usato un hashtag per contraddistinguere questo modo di fare politica: Effetto Parma. Ci piace l'idea che il nostro gruppo possa identificarsi ancora in quel lavoro fatto in questi anni, perché sono le nostre azioni di tutti i giorni a dare valore a ciò che siamo, non le etichette o i simboli. Da oggi questo gruppo cambia nome, ma non cambia pelle. Da oggi siamo l''Effetto Parma'".

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