Pd, giù la maschera del buono a tutti i costi
Alla fine lo pensavamo in tanti. Quell'immagine in streaming di Bersani seduto alla scrivania di fronte alla Lombardi e Crimi, con una mano che gli regge la testa mentre li ascolta, ci trasmetteva l'idea di un leader disposto a tutto pur di fare un governo con loro. Loro che rispondevano: "pensavamo di essere a Ballarò" e lui che non reagiva, o quasi. Un Bersani umiliato, diceva Renzi. Che passava il tempo a rincorrere i grillini che lo sbeffeggiavano. Quasi come un innamorato testardo e continuamente respinto. Mentre loro, i grillini, supponenti, continuavano a dire no. Insomma: il Pd, buono, che vuole fare il governo insieme e il M5S, cattivo, che dice no.
Bene. Non è andata proprio così. Un'affermazione spontanea, quasi innocente, di Marina Sereni del Pd, ospite lunedì sera a Porta a Porta ha capovolto la scena. "L'idea, ha detto la Sereni, non era quella di fare un governo con il M5S, ma di chiedere al M5S di consentire che nascesse un governo di Centrosinistra."Boom!
Allora forse bisogna ridiscutere chi è il buono e chi è il cattivo. Allora forse il Pd deve farsi un ulteriore esame di coscienza. Perché mail il M5S avrebbe dovuto accettare una proposta così assurda? Perché avrebbe dovuto aiutare un partito che, non avendo la maggioranza assoluta al Senato, voleva imporre il suo programma senza condividere una proposta di governo? Ora diventa tutto più chiaro. Come le proteste del M5S, che a quel punto ha risposto pan per focaccia, imponendo a sua volta Rodotà per la presidenza della repubblica. Un esempio di assoluta incomunicabilità, provocato, però, in questo caso, dal partito che era di Bersani.
Il Pd insomma, non avendo i numeri, chiedeva a Grillo di aiutarlo a governare, pensando di sedurlo con il progetto sul conflitto di interessi. Ma nient'altro di più. Non una mediazione, non un governo insieme, non una condivisione dei programmi. Almeno con il Pdl è stato più generoso, proponendo la convenzione per le riforme!
Certo, ormai è acqua passata. Il Governo Letta è partito e, per il bene del Paese, gli auguriamo ogni bene. E magari il M5S avrebbe detto no, allo stesso modo, anche a una proposta di governo insieme.
Ma tra gli errori macroscopici del Pd bisogna aggiungere anche questo. Un bel po' di presunzione che lo ha portato a una proposta assurda, irricevibile da un partito che per pochissimi voti non era arrivato primo. E che, dopo, inevitabilmente, lo ha fatto pesare.
Di Adriana Santacroce