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Pd, la prevedibile discesa di Elly Schlein: Prodi la stronca. Ma...
(Fonte: IPA)

Pd, Elly Schlein stroncata da Prodi. Bonacini tira un sospiro di sollievo

La prevedibile discesa di Elly Ethel Schlein è iniziata, dopo la stroncatura di Romano Prodi.

Diciamo subito che il cv fighettino radical – chic c’è tutto.

Nome “tetescko di Svizzera”, nasce a Lugano da un professorone universitario statunitense d’origine ebraica prevenente dall’Ucraina che, di questi tempi, non guasta mai e da una professorona italiana universitaria. Parenti molto altolocati tra cui il solito archetipale zio “avvocato antifascista” e il fratello matematico ne. Quindi è italo-statunitense-svizzera, un vero sollucchero per i radical–chic nostrani.

Nel 2008 e nel 2012 la troviamo a Chicago che si agita e si dimena come volontaria di Obama. Intanto a Bologna comincia a fare casini universitari e partecipa a #OccupyPd con cui occupa corporalmente le sedi del partito nel nome del nuovismo rivoluzionario. Poi diviene improvvisamente civatiana e mezzo giovane turca. Nel 2014 si installa a Bruxelles come parlamentare europea del Pd e nel frattempo mostra tutti i sintomi della alternativa riccona, cioè aderisce a varie associazioni slow Food, vede i Simpson, si occupa naturalmente di ecologia e nel 2015 annuncia l’addio al Pd per seguire il fallimentare Possibile di Beppe Civati.

Ma il colpaccio ES lo fa alle regionali dell’Emilia Romagna del 2020 quando viene eletta in una lista il cui nome è tutto un programma "Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista e Progressista".

Da brava rc (radical chic) comincia subito a cercare di fare le scarpe al suo presidente Stefano Bonaccini che la ricambia con sorrisi al curaro. Alle recenti elezioni viene eletta deputato della Repubblica. È apertamente bisessuale.

Come si vede il cv è a posto. Proprio di quelli fatti con lo stampino nel ’68 aggiungendo le necessarie modifiche generazionali di questi tempi incerti e malfidi.

C’è anche il fiuto pervicace a imboccare le giuste correnti ascensionali nel partito e in questo ricorda un po’ Debora senz’acca Serracchiani che inventandosi rottamatrice ai tempi di Renzi la sua porca carriera l’ha fatta.

Dopo la sconfitta del Pd e le finte dimissioni di Letta che se va bene se ne va a marzo, il suo nome è girato come possibile presidentessa del Partito democratico.

Ripetiamo il cv con gli studioni, il nome strano, l’orientamento sessuale, l’ecologia di facciata, il casinismo movimentista è a posto ma… Ma la signorina Schlein ha preso una prima clamorosa gengivata proprio dal suo idolo giovanile e cioè il fondatore dell’Ulivo e del Pd Romano Prodi che l’ha brutalmente stoppata dicendo pubblicamente che non l’appoggerà, con grande sollievo di Bonaccini che cominciava a temere la possibile cadrega prossima ventura.

Ma Prodi ha fatto alcune considerazioni interessanti partendo proprio dalla bocciatura della pasionaria rossa.

Pd, Prodi stronca Elly Schlein. Ma élite radical chic è con lei

E cioè il partito – secondo il Professore - va rifondato non dai nomi ma dei programmi e aggiungendo che “Chiedo un Congresso Pd da tre anni”.

Non si sa se l’ex presidente del Consiglio, l’unico capace di battere due volte Silvio Berlusconi, vorrà avere ancora un ruolo politico ma la sua uscita sulla Schlein sembra confermarlo insieme ad alcune sue considerazioni sui rapporti tra le segreterie europee e il nuovo governo di centro – destra italiano.

“Quando Heider, leader di estrema destra, vinse le elezioni in Austria, ero presidente della Commissione europea. Ricevetti pressioni fortissime, a cominciare da Chirac, per irrogare sanzioni all’Austria per affermazioni durante la campagna elettorale. Io risposi di no, perché bisognava misurarsi con i comportamenti concreti. E questo sarà l’atteggiamento che terranno i nostri partner europei" sottolinea Prodi, secondo cui "se l’amore per Orban si tradurrà in comportamenti ungheresi, io credo che reagiranno".

Insomma, il messaggio è che ora le cose sono molte complicate e non il caso che ci tafazziamo ulteriormente le glorie con candidature di ragazzine dai suggestivi nomi esotici.

Messaggio forte e chiaro alla faccia dell’élite radical chic come Gabriele Muccino che tifa ES e le dichiara il suo incondizionato amore con un “non sabotate anche lei”.

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