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Politica

Gentile Direttore,
io non sono leghista, e non sono particolarmente d'accordo col modo di esprimersi di Calderoli. Però ho osservato alcune cose: ho visto altri politici, comici, etc., offendere Brunetta dandogli del nano per la sua bassezza, ho visto dare del malato mentale a Calderoli per la sua non propriamente bella faccia, e così via tante altre offese pubbliche, ricordo Rossi che di fronte al collasso di Berlusconi in TV andò su Rai3 a recitare Silvio che moriva. Ho visto donne in politica offendere più pesantemente di Calderoli. Ho visto il peggiore repertorio che un essere umano in preda a invidia, odio, paura, malevolenza, possa dire ed augurare al suo prossimo, amico o collega.
 
Non vedo tanta differenza tra Brunetta definito Nano, Calderoli definito Malato Mentale, Berlusconi deriso Morto, Keige definita Orango. Sono tutte offese allo stesso pari.
 
Vedo invece differenza di trattamento: si possono offendere gli uomini, non le donne; si possono offendere gli italiani, non gli immigrati. C'è una sorta di velo di protezione verso alcune categorie, non certo minoranze (30 milioni le donne, 5 gli immigrati), sembra piuttosto un fenomeno ideologico, sessismo, nuova discriminazione, nuove caste, nuovi privilegi ed intoccabilità. E' molto chiaro. Chi sa andare oltre l'ipocrisia, l'idea dominante, oltre una politica fatta di marionette e non persone rette, saprà vedere questo semplice disegno e trarne le proprie conclusioni.
 
La politica deve occuparsi dei problemi veri, di disoccupazione, droga, famiglia, equità, speranza, non sprecare settimane e mesi a parlare di come abolire Miss Italia, o l'IMU, e trascinarci in guerre infantili per una banale offesa da comizio.
 
In fede.
Francesco Giuseli

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