Prodi: "Voterò alle primarie del Pd. Il bipolarismo è a rischio"

"Domenica voterò alle primarie", annuncia Romano Prodi. E dà una spiegazione: "Lo farò perché il bipolarismo è a rischio". Una scelta - quella di Prodi - legata alla sentenza della Consulta sul Porcellum: "I rischi aperti dalla recente sentenza della Corte - spiega - mi obbligano a ripensare a decisioni prese in precedenza". Dunque - continua - "tornerò dall'estero e mi metterò in coda con tanti altri cittadini desiderosi di cambiamento". E sottolinea il ruolo del Partito democratico: "Pur con tutti i suoi limiti, il Pd resta l'unico strumento della democrazia partecipata di cui tanto abbiamo bisogno".
Dunque Prodi torna alla vita da militante con due parole chiave: bipolarismo e cambiamento. Spaventato dalla prospettiva di un ritorno al proporzionale aperta dalla sentenza della Corte Costituzionale.
Il riavvicinamento alla consultazione Pd, da parte del professore, è stato graduale. Già due giorni fa aveva detto: "Non voterò, ma non sono contro il Partito democratico". Il gran rifiuto era arrivato il 9 novembre, quando aveva annunciato che non sarebbe andato ai gazebo. Una scelta arrivata dopo il mancato rinnovo della tessera.
Il primo a commentare è il segretario del Pd, Guglielmo Epifani: "Una decisione che gli fa onore e che fa bene alle primarie. Ora in tanti al voto". Ma in tanti, nel Pd, si erano battuti per un dietrofront. A partire da Giuseppe Civati, che ha sempre detto: "Se eletto segretario, andrò subito da Prodi a portargli la tessera del Partito democratico". E ha fatto della battaglia contro i 101 franchi tiratori delle elezioni per il Colle uno dei temi forti della sua campagna elettorale.