A Silvio Berlusconi mancano 51 voti per diventare presidente della Repubblica e succedere a Sergio Mattarella. L'ipotesi lanciata da Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, come sogno prende corpo nel Centrodestra e da Lega, Fratelli d'Italia e partiti minori arrivano segnali di grande apertura e di totale disponibilità. Certo, il Pd ufficialmente è contrario, così come i 5 Stelle, ma per usare le parole di Gianfranco Rotondi, "nel segreto dell'urna molti parlamentari del M5S potrebbero alla fine votare proprio per Berlusconi". Senza contare che qualora i 45 deputati e senatori renziani si schierassero con l'ex Cavaliere l'elezione al Colle più alto di Roma sarebbe davvero a un passo.
Per esseri eletti alla presidenza della Repubblica, nei primi tre scrutini serve la maggioranza dei due terzi (672 voti), mentre dalla quarta votazione in poi basta la maggioranza assoluta, cioè il 50 per cento più uno (505 voti). Alla Camera i deputati di FI sono 88, 132 della Lega, 36 di Fratelli d'Italia, 15 di Cambiamo! e Noi con l'Italia e almeno 15 su 78 del Misto potrebbero votare l'ex Cavaliere. Al Senato gli azzurri berlusconiani sono 52, 64 i leghisti, 20 i meloniani e almeno 12 i senatori del Misto pronti a sostenere l'ex premier.
Non va poi dimenticato che ci sono 58 delegati regionali per l'elezione del Capo dello Stato: tre per ogni regione tranne uno per la Valle d'Aosta. E siccome 15 regioni su 20 sono guidate dall'alleanza Lega-FdI-FI è probabile che i delegati di Centrodestra, pronti quindi a scrivere il nome di Berlusconi sulla scheda, siano almeno 35 su 58. Il totale dei voti sulla carta per l'ex Cavaliere arriva a quota 454, ovvero 51 in meno rispetto al quorum della maggioranza assoluta (505) necessario dal quarto scrutinio.
Se poi ipotizzassimo un accordo con Matteo Renzi (una sorta di riedizione rivista del Patto del Nazareno) aggiungendo i 45 voti di Italia Viva arriveremmo a quota 499, ovvero mancherebbero solo sei voti per far scattare l'elezione di Berlusconi al Quirinale. Non solo, considerando le lotte intestine nel Pd e tra Pd e 5 Stelle, se il Centrodestra se la gioca bene quella che sembrava quasi una boutade di Tajani potrebbe diventare realtà.
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