Quirinale, Emma Bonino e quei due nomi di cui non si vuole parlare
Di Dario Tiengo
Ormai siamo entrati in pieno nella fase del toto Presidente per la successione di Napolitano al Quirinale. Impazzano le previsioni e si formano i giudizi di opportunità più disparati. Facciamo alcune riflessioni anche alla luce di dati ravvolti nei vari corridoi della politica.:
Presidente non politico. In questo momento in cui la politica necessità di un “guidatore” che ne sappia interpretare le dinamiche non è credibile.
Draghi. Potrebbe essere una figura di riferimento ma si pensa che “meglio che stia lì dov’è”
Prodi. Non se ne parla. Un conto è che Renzi lo “usi” per conti di politica interna al Pd e per provocare Berlusconi, altro conto che sia una candidatura reale. I ragionamenti ci stanno pure ma forse per primo Renzi, non l’ha messo fra i papabili.
Rodotà. Ormai è un nome bruciato dalla scorsa elezione e sembra poi che non sia più propenso a entrare nella bagarre.
Finocchiaro. Essendo donna avrebbe chance in più ma viene percepita come troppo schierata
Castagnetti. Potrebbe essere un riferimento ma è da troppo tempo ai margini e non sembra avere il profilo richiesto
Veltroni. Anche lui ai margini anche se potrebbe avere caratteristiche compatibili. Molto poco probabile.
D’Alema. Nome forte ma troppa avversione sia all’interno del suo partito che fuori
Emma Bonino. Ha l’esperienza necessaria, è una figura di riferimento internazionale e sa avere il polso giusto con l’Europa. Sarebbe la prima donna alla Presidenza come da più parti si vorrebbe. E’ stato già fatto il suo nome. Nel panorama delle possibilità è oggi un nome su cui si può discutere e trovare consenso trasversale. Non è amatissima dai cattolici ma rispettata.
In sintesi a oggi siamo ancora nella fase di surplace. L’unica che sembra più credibile è Emma Bonino. Comunque ci sono anche due nomi che non vengono rivelati nemmeno sotto tortura. Nei piani alti dei palazzi circolano ma la paura di bruciarli è troppa. Per cui per ora non è bene scommettere su nessuno.
Rimangono le tre linee che sembrano orientare i più:
chi serve di più a questo paese
il profilo internazionale come minimo europeo
la facoltà di sciogliere le Camere è troppo importante per affidarla a persona che non sia sicuramente garante visto la fase che stiamo attraversano