Quirinale, Silvio non va da Renzi. Ma non è rottura
Silvio Berlusconi non va alle consultazioni al Nazareno con Matteo Renzi sul nome del futuro inquilino del Colle e manda solo i suoi capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani. Non si tratta di una rottura, l'ex Cavaliere vuole incontrare il premier da solo, giovedì, in un faccia a faccia decisivo. Di certo per ora si sa che il successore di Giorgio Napolitano non sarà un tecnico, ma un politico, come hanno convenuto insieme Renzi e Angelino Alfano, a capo della delegazione Ncd incontrata in mattinata.
Consultazioni all'inverso quelle per l'elezione del presidente della Repubblica dell'era Renzi: solitamente i gruppi parlamentari vanno dal Capo dello Stato per 'scegliere' il premier. Stavolta le delegazioni sono andate dal presidente del Consiglio, in veste di segretario Pd, per trovare un accordo sul nome del nuovo inquilino del Quirinale, la partita chiave di questo inizio 2015, che si intreccia con le riforme istituzionali (in discussione alla Camera) e la nuova legge elettorale (oggi il via libera al Senato).
Il premier punterà su un nome solo, annunciato probabilmente giovedì, ma da votare solo alla quarta votazione, che si terrà sabato mattina. Un nome che possa convogliare su di sé i 505 voti necessari ma che - teme Renzi -non avrebbe la maggioranza di due terzi richiesta dai primi tre voti. Per questo l'ordine di scuderia è quello di votare scheda bianca ai primi tre scrutini, imput dato anche da Forza Italia ai suoi delegati.
Unico assente oggi al Nazareno è il M5s, che ha respinto al mittente l'invito, mentre Beppe Grillo ha pubblicato sul suo blog le risposte di alcuni parlamentari Pd sul nome da proporre al Colle. E questa mattina altri 10 grillini, 'dissidenti storici' del Movimento, hanno ufficializzato questa mattina il loro addio.
Presenti anche gli ex parlamentari del Movimento 5 Stelle. La loro posizione è stata spiegata dal coordinatore Fabrizio Bocchino: "Diciamo no a un fan del patto del Nazareno - ha spiegato il coordinatore Fabrizio Bocchino - vogliamo puntare alla più ampia convergenza possibile in discontinuità con il passato". All'incontro prenderanno parte anche i dieci nuovi fuoriusciti, invitati dal premier attraverso il presidente del Pd Matteo Orfini.
I primi ad affacciarsi al Nazareno sono stati i delegati di Per L'italia Centro democratico e Scelta civica guidati dal ministro dell'istruzione, Stefania Giannini, sono iniziati gli incontri. Della prima delegazione a colloquio con il presidente del Consiglio, anche Lorenzo Dellai, capogruppo alla Camera di Pi-Cd, Bruno Tabaccim cofondatore di Cd, Gianluca Susta, capogruppo di Sc al Senato, Andrea Mazziotti di Celso, capogruppo di Sc alla Camera. "C'è stato un confronto sui principi di merito per l'individuazione di un profilo alto, noi riteniamo che la figura di un politico sia una garanzia importante in tal senso", ha detto il ministro per l'Istruzione Stefania Giannini al termine dell'incontro.
Alle 10.15 è stato il turno di Area Popolare (Ncd-Udc). Al termine dell'incontro il leader di Ncd Angelino Alfano ha dichiarato: "Scheda bianca nelle prime tre votazioni". E ha aggiunto: "In modo molto chiaro abbiamo chiesto che il prossimo presidente della Repubblica sia un politico che abbia militato nelle istituzioni, abbia rapporti internazionali e sia un politico. Non è il momento per un tecnico al Quirinale". Un profilo, quello delineato dal ministro dell'Interno, che ha incontrato il favore di Renzi.
La capogruppo alla Camera Nunzia De Girolamo ha aggiunto: "Vogliamo un moderato, non il solito comunista" (in realtà Giorgio Napolitano è stato finora l'unico Capo dello Stato che veniva dalla storia del Partito comunista italiano, ndr. - video).