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Referendum 2025, sui social voterebbe meno di 1 cittadino su 3. SCARICA la ricerca
Sicurezza sul lavoro il tema più discusso, licenziamenti il più sentito, cittadinanza agli stranieri il più divisivo. Sui social voterebbe un cittadino su tre. La ricerca di Socialcom

Referendum 2025, sui social voterebbe meno di 1 cittadino su 3
"L’analisi dei social dimostra una contrazione dell’interesse generale verso il referendum 2025. Se si votasse sui social parteciperebbero tra il 27% e il 32% dei cittadini": è questa la sintesi di Luca Ferlaino, Presidente di Socialcom, società che ha effettuato un’analisi quantitativa delle conversazioni online sul referendum e sul voto dell'8 e 9 giugno. SCARICA LA RICERCA
Nel dibattito social sui temi del referendum 2025, il tema della sicurezza sul lavoro è il più trattato, con un picco raggiunto il 1° maggio, in occasione della Festa del Lavoro. È anche il tema che ha generato il maggior numero di reazioni positive. Tuttavia, a fronte di un’elevata presenza nei contenuti, il coinvolgimento degli utenti è rimasto contenuto, segnalando una percezione meno urgente rispetto ad altri argomenti.
A stimolare le reazioni più forti sono stati i temi dei licenziamenti e del Jobs Act, seguiti dalla cittadinanza per gli stranieri. Quest’ultima è risultata anche il tema più polarizzante, con oltre l’85% delle reazioni negative. Con l’avvicinarsi della data del referendum, la centralità della sicurezza sul lavoro è diminuita, lasciando spazio a Jobs Act e licenziamenti. Nell’ultima settimana analizzata, il tema della cittadinanza per gli stranieri è salito al primo posto per volume di conversazioni.
Referendum, la top five dei politici più attivi sui social
Tra i politici più influenti spicca Giorgia Meloni, che ha affrontato la sicurezza sul lavoro e la precarietà in un’intervista del 2 maggio e il tema dell’immigrazione in un post del 23 maggio, che si è rivelato il contenuto più cliccato del periodo. Nella top five dei politici più attivi compaiono anche Roberto Vannacci e Silvia Sardone (Lega), con un focus marcato sulla cittadinanza. Tra i sostenitori del sì, emergono Giuseppe Conte (M5S) e Elly Schlein (PD), rispettivamente al terzo e quinto posto per influenza.
Parallelamente, Socialcom ha effettuato un’analisi quantitativa delle conversazioni online sul referendum e sul voto. Con la piattaforma Social Data sono stati analizzati oltre 2,4 milioni di contenuti social pubblicati a maggio 2024 in occasione delle elezioni europee, correlati con l’affluenza reale (49,7%). È stato così costruito un indice di correlazione proprietario capace di stimare il valore predittivo delle metriche digitali, tra cui post pubblicati, visualizzazioni, copertura mediatica, partecipazione degli autori e commenti, su tutte le principali piattaforme e social network.
Online dominano sarcasmo e sfiducia verso la politica
Lo stesso metodo è stato applicato a 1,7 milioni di contenuti riferiti al referendum 2025, raccolti nello stesso periodo di riferimento. Il confronto mostra una netta diminuzione dell’attività online: si registrano cali dal 20% fino a oltre il 70% in alcune metriche, come il numero di post su Facebook e Instagram. In controtendenza solo Facebook, che registra un +6% di partecipazione, pur restando poco rappresentativo delle fasce più giovani, e TikTok, dove le visualizzazioni restano stabili ma non tengono conto della forte crescita della piattaforma.
Anche il numero di utenti attivi nella pubblicazione di contenuti si è quasi dimezzato. L’analisi delle emozioni conferma il quadro: il sarcasmo domina, accompagnato da sfiducia verso la politica. Complessivamente, se si votasse oggi sui social, l’affluenza al referendum sarebbe compresa tra il 27% e il 32%.