Renzi e Salvini. Tutto il resto é noia
di Adriana Santacroce
Sentire il tono con cui Stefano Fassina si è rivolto a Renzi, dicendogli: "non ti permetto di fare caricature a chi ti critica" mi ha fatto riflettere. Finalmente uno che ha il coraggio di dirgli come la pensa, mi son detta tra me e me. Ma per cosa, alla fine? Perché Renzi cerca lo scontro? Le critiche, pesantissime, di Renzi all'Ulivo che, secondo lui, ha fatto perdere 20 anni al Centrosinistra, mi hanno, alla fine, chiarito il quadro. Renzi sta facendo di tutto, ma proprio di tutto, per spostare l'elettorato al centro. Per smarcarsi dalla Sinistra sindacalizzata e socialista che ha caratterizzato il dibattito politico in questi anni. Per pescare i voti tra l'elettorato di Centrodestra orfano di Berlusconi. Ovvio che un'operazione del genere ha il suo prezzo. Rompi col sindacato, con la magistratura più corporativa e crei un vuoto a sinistra. Io sinceramente non credo che Civati farà mai una scissione. E se la facesse non potrebbe essere lui il leader di una "rifondazione democratica" come sta minacciando di fare. Ma proviamo a far finta che la scissione avvenga. Un partito del genere senza un leader carismatico oggi vale pochissimo dal punto di vista elettorale. Un Vendola, Cuperlo o lo steso Civati potrebbero guidare una Sinistra fantasma dal 3-4%. Per arrivare a cosa? Una scissione favorirebbe solo e soltanto Renzi che si toglierebbe di torno i 'gufi rosiconi' e non avrebbe di continuo l'incubo della fiducia o delle defezioni.
Sì. La scissione farebbe bene solo al Premier che avrebbe il controllo totale del Pd, forse leggermente ridimensionato ma, a quel punto, leale e compatto. Quindi più loro minacciano la scissione più lui li massacra, contestandoli non solo nelle scelte attuali ma anche in quelle passate. Aver rinnegato l'Ulivo non mostra solo la sua arroganza di fondo, ma anche un preciso disegno: far fuori, se non riesce ad assorbirla, la minoranza interna. Fassina ha chiesto rispetto oggi. Ma non ha capito che più tira la corda più Renzi si avvicina a strapparla. E chi ci guadagna non è la Sinistra. Lo ha capito Landini, l'unico con le chances di un leader da quella parte, che si tiene lontano, per ora, dall'agone politico.
Ad oggi c'è solo un altro che è in grado di tenere la scena a Renzi. É l'altro Matteo che sta scalando, più velocemente del previsto, il Centrodestra. Ho scritto due settimane fa che Salvini non è maggioritario in questo Paese. Lo confermo. Ma penso anche che in questo momento sia l'unico in grado di contrastare il Premier. In un ipotetico scenario elettorale Salvini offre tutto il contrario di Renzi, dall'economia, all'immigrazione ai diritti civili. Se si votasse domani sarebbero loro due i competitor. Entrambi hanno rivoluzionato la comunicazione politica e sarà difficile tornare indietro. L'altra sera ascoltavo Corrado Passera. Lontano anni luce dal presente. Sembrava di sentire un'intervista di 5 anni fa. Linguaggio involuto, ricercato, concetti complessi. Magari anche qualche idea buona. Ma troppo lontano da quei modi chiari e diretti a cui ci siamo abituati. Alle parole semplici e con una chiara connotazione emotiva. Ai due Matteo, insomma.
Resta Grillo. Che aveva a disposizione 8 milioni di voti e li sta inesorabilmente buttando via. Senza un'identità chiara (a favore o contro gli immigrati? Per i diritti civili oppure no? Contro l'euro ma con un referendum che non serve, e potrei continuare), il movimento si è perso nell'elenco degli scontrini e non è riuscito a comunicare nulla di costruttivo. Il direttorio é un metodo vecchio che non riuscirà a scalfire il ruolo di Grillo che, comunque, resta contestabile e contestato dal suo stesso popolo.
Renzi e Salvini allora. Questo é il panorama politico odierno ed italico. Un Centrosinistra che è sempre meno Sinistra e una Destra conservatrice che è sempre meno Centro. O di qua o di là. E tutto il resto, per ora, é noia.
Twitter @AdriSantacroce