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Politica
Renzi lancia la campagna online. "Voi quali sprechi tagliereste?"

"I gufi sono serviti. Ai professionisti della sfiga e' andata male anche stavolta. Non hanno capito una cosa fondamentale di me: io non sto fermo. Appena raggiungo un obbiettivo, rilancio subito. E' cosi' che faremo la nostra rivoluzione". Cosi' il premier Matteo Renzi in un colloquio col 'Corriere della Sera' fa il punto della situazione dopo l'approvazione del Def in Cdm. "Avevano scritto e detto che avrei tagliato la sanita'; invece no, la sanita' non si tocca - continua Renzi - pero' taglio gli stipendi dei dirigenti pubblici e faccio pagare un miliardo alle banche. E sa quale sara' la prossima tappa?". La risposta arriva immediata: "La prossima tappa sara' una campagna on line: 'E tu cosa taglieresti?'. Partiamo subito, gia' nei prossimi giorni. Chiediamo ai cittadini di segnalare al governo gli sprechi, gli enti inutili, le complessita' burocratiche, i privilegi odiosi, i pasticci amministrativi".


Tiene a precisare il premier: "Non sara' una consultazione propagandistica: daremo risposte, prenderemo provvedimenti concreti. Basta con i consigli d'amministrazione pletorici, con i nominati che si scambiano cariche e si aumentano lo stipendio gli uni con gli altri". E ancora: "I tagli continueranno: nessun consigliere regionale potra' guadagnare piu' del sindaco del Comune capoluogo; Rimborsopoli e' finita, tutto il sistema sara' rivisto radicalmente. E proseguiremo con le burocrazie, i dirigenti della pubblica amministrazione, i mandarini dei ministeri. Non mi pare una misura punitiva stabilire che nessuno tra coloro che lavorano per lo Stato potra' guadagnare piu' del presidente della Repubblica. Del resto io come presidente del Consiglio guadagno centomila euro l'anno, e non mi lamento. Perche' un burocrate deve guadagnare, che so, dieci volte piu' del presidente del Consiglio?".

E rievocando l'incontro della mattinata con Antonio Patuelli, presidente dell'Abi: "Avreste dovuto vedere la sua faccia quando gli ho detto del miliardo - racconta il premier - non se l'aspettava. Nessuno se l'aspettava. E le cose andranno avanti sempre di piu'. Sara' un'accelerazione continua. Raggiungo una meta e rilancio, ne raggiungo un'altra e rilancio ancora. Vale anche per le riforme: superamento del Senato e legge elettorale non sono in contraddizione, sono due facce della stessa medaglia, andranno avanti in modo spedito entrambe". E sulle riforme il premier ribadisce che il Pd lo seguira': "Il partito ha deciso e si ricompattera', anche in Senato. Chiti cerca visibilita', e pazienza; ma alla fine ci ritroveremo uniti. Non a caso ho voluto mandare un messaggio di apertura ai professori: basta polemiche, siamo pronti alla discussione, anche sulla composizione del prossimo Senato; ma dev'essere chiaro che i senatori non saranno eletti, non avranno stipendio, non voteranno la fiducia al governo ne' le leggi di bilancio".

 

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