Renzi sceglie "Italia Viva". Ma la parola Italia non porta bene. I casi
Da "Italia Unica" di Passera a "Energie per l'Italia" di Parisi, fino a "Italia Futura" di Luca Cordero di Montezemolo
“Italia Viva”. Il nome che Matteo Renzi ha dato al suo nuovo partito che sulla carta potrebbe contare su 43 parlamentari fra Camera (27) e Senato (16) riporta alla memoria esperimenti politici recenti che, dopo la fondazione, non hanno certo avuto lunga vita. Esperimenti che si sono rivelati un autentico flop.
Chissà se all’ex premier, che ha portato il Pd al minimo storico delle preferenze elettorali alle ultime Politiche, saranno tornati in mente, nelle ore della scelta del nome, l'esperimento di “Italia Unica” dell’ex ministro del governo Monti Corrado Passera, in cui il banchiere dopo l'esperienza in Intesa Sanpaolo e al Mise aveva investito soldi e tempo a iosa, perdendoli, in un partito con tanto di macchina organizzativa sul territorio, sciolta dopo aver preso atto che non riusciva a vincere neanche alle Comunali di Milano.
O, ancora, l'avventura del non meno sfortunato Stefano Parisi, “Energie per l’Italia”, movimento che doveva rifondare il Centrodestra dopo la sbornia berlusconiana fatta di olgettine e cene eleganti. O, ancora, la breve vita della fondazione “Italia Futura” costituita da Luca Cordero di Montezemolo, con cui l’ex presidentissimo della Ferrari e di Confindustria studiava la discesa in campo in politica, poi sfumata perché priva di grande consenso maggioritario.
Vogliamo, invece, sperare nche lo spregiudicato senatore di Scandicci al momento della “separazione consensuale” dal Pd abbia pensato al più fortunato esperimento di "Forza Italia" del ’94 o all’eterna promessa, ancora non mantenuta, di “Fratelli d’Italia” della sovranista della Garbatella Giorgia Meloni. Altrimenti per Renzi si tratta di un nuovo caso di masochismo politico. Viva l’Italia.
@andreadeugeni
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