Renzi più forte grazie alla debolezza di Tsipras - Affaritaliani.it

Politica

Renzi più forte grazie alla debolezza di Tsipras


Di Adriana Santacroce

     Sarà perché Berlusconi è in declino e perché Renzi gli sta rosicchiando consenso, ma i blocchi sociali tradizionali, che eravamo abituati a vedere fronteggiarsi, non esistono più. Quelli che si contrappongono sono uno filo europeo e un altro che contesta l'Europa tout court. Ecco perché, di fatto, gli avversari di Renzi sono Grillo e Salvini. Mentre la leadership del Centrodestra, quando arriverà, non avrà grosso potere contro il presidente del Consiglio.  Ecco perché, concretamente, la posizione di NCD, spesso dileggiato, è di fatto la più realista. Questo governo sta facendo tante cose 'moderate'. Dall'articolo 18 alla guerra ai sindacati, confermata col decreto 'dopo Colosseo'. Tanto vale farne parte anche se questo comporta, alla lunga, la cannibalizzazione del movimento stesso. Ecco perché quando Lupi e Alfano propongono Sala, già ufficialmente gradito a Renzi, come sindaco di Milano, non fanno altro che mettere in atto, anche a livello locale, il modello romano.

     Il punto, però, è ormai un altro. Tsipras ieri ha vinto le elezioni in Grecia. Ma ha stravolto il suo messaggio, annullato quando l'Europa aveva riso in faccia alle sue richieste. Il leader di Syriza aveva proposto e vinto un referendum. Peccato che, dopo, avesse eseguito un programma che diceva tutt'altro. Perché non aveva un piano B. E perché non voleva uscire dall'euro. Perché, alla fine, è meglio soffrire sotto l'ombrello europeo che da soli. La ricetta che esce dalle urne greche è annacquata rispetto all'originaria. L'Europa, questa Europa, è imprescindibile.

    Dopo tutto questo che futuro hanno le proposte euroscettiche? Sarà un caso ma io non ho più sentito gli appelli di Salvini e Grillo per uscire dall'euro. Certo, quando sono con la loro gente lo diranno di sicuro. Ma non è più un elemento per attirare consenso. O mi sbaglio? L'argomento trainante è diventato lo scontro con i richiedenti asilo, l'immigrazione. Anche le tasse hanno meno appeal dopo la promessa renziana di tagliare la tasi sulla prima casa. Ma dell'euro, e di volerne uscire, si parla sempre meno. Se non l'ha fatto la Grecia, che aspetta ora anni di lacrime e sangue, che senso ha proporlo qui dove una, pur se timida, ripresa si avverte?

    Ecco perché ci avviciniamo sempre più a un partito unico centrista filo-europeo dove le differenze tra destra e sinistra si assottigliano. E dove all'opposizione resta un ruolo marginario. Ho scritto spesso che tutte le volte che Salvini va in TV, Renzi stappa champagne perché la sua opposizione in Italia è minoritaria. Avevo ragione. E ancor di più oggi che la questione euro si sta sgonfiando. E che Renzi, che ne sa una più del diavolo, sta passando all'incasso anche tra gli elettori leghisti.

      Può sembrare un paradosso ma non lo è. L'episodio è di qualche giorno fa ed è avvenuto ad Expo, davanti agli agricoltori. La difesa del pecorino abruzzese contro il latte in polvere per il formaggio, fatta dal premier, sembrava un proclama leghista. Il proteggere le nostre tradizioni contro i diktat europei. Lo poteva dire anche Salvini. Paro paro. Occhio amici leghisti. Che dopo aver puntato all'elettorato di Forza Italia ora Renzi guarda anche al vostro. Pazzesco.

@AdriSantacroce