Responsabilità civile dei magistrati, l'ira di Fi contro il governo
Sulla responsabilita' civile dei magistrati, all'esame della commissione di Palazzo Madama, arriva secondo quanto si apprende in ambienti parlamentari, una proposta di riformulazione del governo. Si prevede la responsabilita' indiretta dei magistrati; resta fuori, come gia' previsto il filtro dell'ammissibilita' stabilita dalla Corte d'Appello sull'istanza del richiedente il risarcimento, c'e' un obbligo di rivalsa da parte dello Stato limitato alla meta' dei redditi annui netti delle toghe con il metodo della cessione della trattenuta del quinto sullo stipendio. Sempre secondo quanto si apprende in Senato il presidente Palma ha considerato le riformulazioni del governo come nuovi emendamenti e dara' il termine per i subemendamenti.
"Il relatore e' espressione della maggioranza e deve tenere conto delle posizioni anche del governo ma non e' detto che continui a farlo". Cosi' il relatore del ddl sulla responsabilita' civile dei magistrati Enrico Buemi (Psi), dopo la presentazione delle proposte del governo in commissione Senato "Il governo ha la sua posizione, che rispetto. La verifica se si e' fatto un passo avanti o indietro mi pare necessaria", aggiunge Buemi, che manifesta ancora la sua perplessita' sulle modifiche dell'esecutivo cosi': "Non mi pare che ci sia convintamente una indicazione di innovazione effettiva nella responsabilita' civile".
"Passi indietro rispetto alla disciplina attuale che di fatto garantisce l'impunita' ai magistrati". Cosi' Lucio Malan, senatore di Forza Itala, commenta a margine della seduta della commissione Giustizia, le proposte del governo sulla responsabilita' civile dei magistrati. "Si esclude dalla responsabilita' civile la valutazione del fatto, le prove e l'interpretazione delle norme. Difficile immaginare qualcosa che resti punibile. Addio responsabilita'", aggiunge e chiosa: "Gli italiani che hanno votato si' al referendum nel 1987 furono quasi 21 milioni contro gli 11 che hanno votato Pd alle mitiche europee".
"Lavoreremo in modo serrato e aperto". Cosi' il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, a proposito della responsabilita' civile dei magistrati. "Dovremo fare rapidamente perche' la procedure di infrazione europea e' alle battute finali con un rischio di sanzioni importanti", per l'Italia. "Stiamo prendendo un testo per la coda, ora ci sara' un lavoro molto importante, un lavoro che dovra' anche svolgere il relatore". Cosi' il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, a proposito della responsabilita' civile dei magistrati all'esame del Senato. "Avremmo voluto che si tenesse conto del nostro testo - ha proseguito - fin dall'inizio dei lavori della commissione", ma il testo del governo e' arrivato "dopo il voto di alcuni articoli" sul ddl parlamentare. "Questo oggettivamente crea elementi di disarmonia", ha aggiunto Orlando sottolineando la necessita' di portare avanti "lo sforzo di cercare con i subemendamenti di migliorare e arricchire il testo da noi proposto". A chi osserva che in questa maniera si rischia di allungare i tempi di esame e di approvazione del provvedimento, Orlando ha replicato: "il disegno di legge del governo e' pubblico dal 29 agosto e c'erano tutti i termini e le possibilita' di tener conto del punto di vista del governo".