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Revenge Porn, Evangelista (M5s): "Cosi lo batteremo". Il caso Sarti e non solo

Senatrice Evangelista, ieri (giovedì 14 marzo) nella commissione Giustizia del Senato è iniziato l'esame del disegno di legge a sua prima firma contro il Revenge Porn. Di cosa si tratta?

È un testo sottoscritto da decine di senatori del Movimento 5 Stelle, un intervento normativo che serve a prevenire e punire la diffusione in rete di materiale sessualmente esplicito senza l'espresso consenso delle persone coinvolte. Il drammatico caso di Tiziana Cantone, che alla fine di un tunnel infernale decise di togliersi la vita, è il più conosciuto, ma questi comportamenti ignobili sono più diffusi di quanto si pensi e distruggono la vita delle persone, che nella maggior parte dei casi sono donne. Ragazze che subiscono una violenza psicologica devastante. Le conseguenze sono innumerevoli, anche nell'ambito delle relazioni professionali, oltre che in quelle sociali. Sono storie di ricatti, vergogna, perdita della fiducia in sé stessi, disagi protratti per anni. Basta con queste ingiustizie!

 

Siete partiti spediti, è previsto a breve un calendario di audizioni?

Sì, secondo noi è un intervento urgente. Bisogna avere gli strumenti per evitare che altri casi drammatici rimangano impuniti o che i colpevoli se ne escano con pene irrisorie. Inoltre dobbiamo iniziare subito a costruire una consapevolezza collettiva e un sistema educativo che insegni l'uso corretto della rete. Il Movimento 5 Stelle, come sapete, crede tanto nelle potenzialità del web, ma deve essere un mezzo per la partecipazione, la conoscenza, non per fare del male.

 

In queste ore il tema è inevitabilmente legato al caso di Giulia Sarti e alla diffusione di alcune sue immagini...

A Giulia rivolgo tutta la mia solidarietà e l'affettuosa vicinanza. È una vergogna quello che succede, dobbiamo renderci conto della brutalità e della superficialità con cui molte persone alimentano un massacro del genere. In realtà però le due vicende sono indipendenti tra loro: il mio disegno di legge è stato scritto nei mesi scorsi e presentato il 19 febbraio. Da avvocato mi sono sempre occupata di temi attinenti, come il bullismo. Ho seguito con attenzione la tragica storia di Tiziana Cantone e ho sottoscritto una petizione online nata proprio per il contrasto al revenge porn. Ho colto una diffusa sensibilità e ho deciso di scrivere questo testo normativo.

 

Cosa prevede?

Bisogna introdurre un reato apposito che preveda come prima condotta da punire quella della pubblicazione di materiali a contenuto esplicito senza il consenso dell'altra persona rappresentata. Poi vogliamo perseguire anche la successiva diffusione. È importante prevedere le aggravanti: quella del rapporto di fiducia esistente tra l'autore di queste condotte e la persona offesa, dunque un coniuge o ex coniuge, un compagno o ex compagno. L'altra invece è quella della morte come conseguenza non voluta.

Inoltre, la legge si occupa di nuovi obblighi in capo a social media e siti, che dovranno rimuovere o bloccare le immagini e i video privati.

Infine siamo molto impegnati sul fronte forse meno seguito ma estremamente importante: l'educazione e la consapevolezza dei ragazzi rispetto ai danni del revenge porn, alla diffusione di momenti di intimità e al modo migliore per usare la rete. Deve essere uno strumento formidabile per viaggiare nella conoscenza e per essere cittadini attivi, non per distruggere la mente e la vita di povere vittime.

 

Ci saranno modifiche, siete aperti a interventi di altre forze politiche?

Spero sinceramente che questa possa essere una legge condivisa da tutti. Sicuramente nel corso dell'esame parlamentare ci confronteremo con tutti, nelle audizioni in cui ascolteremo diversi soggetti esterni e nel lavoro con le altre forze politiche. L'Italia ha bisogno di una buona legge e di fare giustizia.

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