Riforme, ultimatum minoranza Pd a Renzi: "O ci ascolti o è caos"

La minoranza del Pd alza le barricate contro le riforme costituzionali. Ancora non ha deciso, lo farà stasera dopo una riunione, in quale modo manifestare il proprio dissenso (se con un voto contrario al dl Boschi oppure seguendo il Movimento 5 Stelle sulla strada dell'Aventino), ma la battaglia parlamentare si preannuncia in ogni caso dura e lunga. Alfredo D'Attore, bersaniano doc, intervistato da Affaritaliani.it, spiega così la strategia della minoranza Dem: "Stasera decideremo come manifestare la nostra posizione critica, non so se questo si manifesterà anche in un voto. Quel che è certo è che i prossimi passaggi saranno quelli decisivi, ovvero il ritorno della legge elettorale alla Camera e di quella costituzionale al Senato. Se anche in quel caso Renzi confermerà i concordati con Berlusconi e Verdini, anche adesso che non c'è più l'apporto di Forza Italia, temo che si andrà a un confronto molto complicato nel Pd e ciascuno si assumerà le proprie responsabilità".
D'Attore non minaccia una scissione visto che "la nostra battaglia la faremo nel Pd. Ripeto, domani ribadiremo una posizione politica che poi si manifesterà compiutamente nei prossimi passaggi se dovesse permanere questa assoluta chiusura a ogni dialogo e a ogni cambiamento. Mi auguro che non sia così e lavoreremo fino all'ultimo affinché non sia così, perché questo metterebbe un macigno sulla strada delle riforme oltre a produrre una divisione molto seria nel Pd". D'Attore chiude con un appello al premier: "Spero che Renzi faccia prevalere il senso di responsabilità. Ne abbiamo avuto tanto noi della minoranza in altri passaggi, spero che lo manifesti anche lui".