Roma, Michetti addio? Calcolo di business. Così è nato il 'tribuno del popolo'
Roma, la verità sulla meteora durata un'estate
“Sono Enrico Michetti candidato a sindaco di Roma e risolvo problemi”. Per ora ha risolto soprattutto i suoi e quelli della sua creatura, la Gazzetta Amministrativa della Repubblica Italiana, la piattaforma con cui i Comuni (soprattutto del Lazio) e le Regioni si orientano nel mondo dell'amministrazione pubblica. Perciò “Michetti chi” è diventato “Ciao Ciao Michetti”.
Dietro le dimissioni da consigliere comunale di Roma e da teorico capo dell'opposizione a Roberto Gualtieri dell'uomo che Fratelli d'Italia ha scelto per correre alla poltrona di sindaco, non c'è nessuna trama politica, bensì un lungimirante calcolo di business. Se problema politico c'è - e peserà – sarà il rapporto tra Fdi e gli alleati Lega e Forza Italia che hanno visto spuntare dal nulla un candidato a sindaco e l'hanno visto eclissarsi dall'agone politico romano con altrettanta velocità. Un lancio di agenzia per formalizzare la non accettazione dell'elezioni a consigliere qualunque e “Michetti il laconico”, aspirante sindaco, è scomparso dalla città.
Cellulare staccato e nessun contatto col mondo esterno, il prof. ha formalizzato un “delitto politico” premeditato, visto che nei giorni successivi alla batosta elettorale, mentre i compagni di avventura si leccavano le ferite, lui è tornato alla sua Fondazione, commentando già da mercoledì 27 ottobre temi quali “L'intelligenza artificiale e l'algoritmo a contatto col diritto amministrativo” e anche una sentenza del Consiglio di Stato sul contenzioso tra un privato cittadino e un Comune che aveva sparso ghiaia su un terreno,oggetto di manufatto abusivo”. E sono solo alcune delle “segnalazioni” che il direttore Michetti ha editato mentre un pezzo di Roma e il partito di maggioranza relativa, attendevano con ansia di conoscere il suo futuro politico.
Missing sino alle dimissioni di sabato 30, così come si era “liqueso” come Toto della celebre gag di Gigi Proietti, prima di Ferragosto. Mezza Roma lo cercava in piena campagna elettorale e lui era sparito per una sana settimana di riposo tra le montagne del Trentino. O dell'Alto Adige, perché narrano gli agiografi, nessuno sapeva dove fosse finito.
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