Ruby, così Berlusconi rilancerà Forza Italia. La strategia
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
"Torno in campo per un'Italia migliore" ha detto Silvio Berlusconi commentando l'assoluzione sul caso Ruby da parte della Cassazione. Ma che cosa farà ora l'ex Cavaliere? Affaritaliani.it ha cercato di capire attraverso diversi parlamentari vicini al leader di Forza Italia quale sarà ora la strategia per rilanciare l'azione politica. Il primo punto sono le elezioni regionali. Berlusconi ha promesso ai suoi più stretti collaboratori che sarà in campo a 360 gradi. Andrà in piazza, farà comizi, interviste e girerà le sette Regioni chiamate al voto in primavera. L'obiettivo è quello di risalire la china ed evitare quello che è accaduto in autunno in Emilia Romagna e cioè il sorpasso della Lega su Forza Italia. Sorpasso quasi scontato in Veneto ma che l'ex premier cercherà di evitare in Liguria, in Toscana e nelle altre Regioni del Centro. Altro punto sono i sondaggi sulle elezioni politiche. Quell'11% assegnato agli azzurri dall'Istituto Piepoli (e non solo) spaventa l'ex Cav. Berlusconi nei prossimi mesi, entro l'estate, vuole a tutti i costi recuperare sul Carroccio di Salvini e raggiungere se non tornare sopra la Lega. La strategia politica del numero uno azzurro sarà quella di andare avanti con una opposizione costruttiva e senza strappi al governo Renzi. Il Patto del Nazareno è rotto e non verrà resuscitato, ma il no alle riforme (costituzionali e Italicum) di Forza Italia non significa fare ostruzionismo modello grillini e nemmeno gridare "vaffa" in piazza come ha fatto Salvini.
"Stop all'opposizione alla Brunetta", spiega ad Affari un deputato vicino a Berlusconi. Quindi una posizione "responsabile" e pronta anche a votare con la maggioranza renziana, ovviamente qualora nel merito ci fossero le condizioni per farlo. Berlusconi deve anche recuperare i 18 'ribelli' che a Montecitorio hanno scritto la lettera per sollevare dubbi sul no alle riforme e che non sono tutti 'verdiniani' visto che tra loro c'è anche la pitonessa Daniela Santanché. La linea dell'ex premier sarà proprio quella di tentare di unire il partito, lacerato da mesi di lotte intestine, quindi evitare lo strappo con Fitto (che comunque non ha alcuna intenzione di uscire), che alla fine sulle riforme aveva ragione, ma senza accelerare troppo sull'opposizione a Renzi per non far infuriare i verdiniani e famosi 18. La linea è quella di dialogare con il Carroccio e di rinsaldare l'ex asse del Nord, anche se con Salvini il rapporto "dovrà essere di rispetto reciproco". Forza Italia, in sostanza, resterà nel Ppe, non seguirà la strada lepenista e non si consegnerà alla Lega. Bene il rapporto con l'altro Matteo, che proprio su Affari ha elogiato Berlusconi, ma senza consegnarsi in toto al leader leghista. Difficile il rapporto con l'Ncd di Alfano, non solo perché incompatibile con la Lega ma anche perché tra gli azzurri sono in molti a non voler avere nulla a che fare con chi sostiene il governo Renzi. Probabile l'accordo su Caldoro in Campania ma a livello nazionale tenere insieme Salvini e Alfano anche per Berlusconi sembra proprio una mission impossible...