Insight/ Salvini frena Silvio sul nuovo asse Lega-Fi
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Matteo Salvini non si fida al 100% di Silvio Berlusconi. Dopo la rottura del Patto del Nazareno e l'elezione al Quirinale di Sergio Mattarella, l'ex Cavaliere ha incontrato il leader leghista domenica sera ad Arcore, accompagnato dal potentissimo e sempre silente Giancarlo Giorgetti. Il leader di Forza Italia ha detto chiaramente al segretario del Carroccio che ora intende fare opposizione dura al governo Renzi e ha chiesto di stringere un accordo con i gruppi leghisti in Parlamento.
Salvini ha preso tempo e ha risposto a Berlusconi che se ne riparlerà solo quando gli azzurri avranno dimostrato con i fatti e non a parola la loro volontà di contrastare l'esecutivo. Per quanto riguarda le elezioni di primavera è stato deciso che si ragionerà Regione per Regione se è possibile stringere un'alleanza. Nessun via libera preventivo, dunque.
La Lega, che ha riunito la segreteria politica in Via Bellerio, ha preso atto della richiesta di accordo dell'ex Cav e ha dato un primo ok di massima a valutare caso per caso, da Nord a Sud, visto che questa volta il Carroccio sarà presente anche nel Mezzogiorno con NoiConSalvini. Gli occhi sono puntati ovviamente sul Veneto, dove è in corsa l'uscente Luca Zaia. Nei prossimi giorni ci sarà una riunione tra lo stesso Governatore, Salvini e Tosi (segretario del Carroccio veneto) per valutare nello specifico se dare il via libera a un'alleanza con Forza Italia o se correre da soli con la lista Zaia, oltre alla Lega e probabilmente a Fratelli d'Italia.
Con l'Ncd il discorso è molto più difficile, ma anche in questo caso le singole segreterie regionali, comunque d'accordo con il leader, valuteranno se è possibile un'alleanza elettorale con il partito di Alfano. Altro punto chiave su cui Salvini è stato esplicito è il no ai transfughi da altri gruppi parlamentari. Né alla Camera né al Senato il Carroccio accetterà ingressi da altri partiti. Si tratta quindi di un altolà all'arrivo dall'Ncd di Barbara Saltamartini, proprio quando sembrava ormai una cosa fatta. Salvini ha più volte detto di essere contrario ai salti della quaglia.