Tutte le luci (e le ombre) su Salvini
Di Adriana Santacroce
Mi piace Salvini perché parla chiaro. Perché dice quello che in tanti pensiamo. E perché va all'essenza delle cose senza girarci tanto intorno. L'insofferenza per il 'renzismo' e per l'intellettualismo radical chic di molta sinistra sono i suoi aspetti più condivisibili. Mi piace il leader della Lega perché quando entra in certi salotti televisivi dove, dal conduttore all'ospite di sfondo, si nota una pregiudiziale contraria imbarazzante lui sorride e non si offende. Sempre simpatico, mai arrogante o permaloso quando molti altri scatterebbero alla prima delle provocazioni che si trova spesso ad affrontare. Quegli stessi salotti che, anche uscendo dalla tv, citano, ad esempio, la cultura del popolo rom e non guardano alla miseria dei campi abusivi. E l'approccio pseudoculturale di chi abita nel lusso e non si scontra ogni giorno con scippatori, lavavetri e degrado urbano è diventato insopportabile. Per questo bravo Salvini.
Bravo anche per il rifiuto netto dei disordini dei centri sociali. Molta sinistra continua a chiudere gli occhi quando gruppi di giovani assatanati scendono in piazza a spaccare le vetrine o a cercare di impedire le manifestazioni 'dell'altra parte' con l'alibi di difendere i diritti dei deboli. Ma chi usa la violenza, o lancia i fumogeni, non è portatore di nessun diritto. E sarebbe il caso che tutta la sinistra lo dicesse una volta per tutte.
E soprattutto fa bene Salvini a difendere i più deboli. Quelli che Renzi ha dimenticato e che stanno peggio degli altri. Gli esodati, i pensionati, gli autonomi, gli incapienti. Quelli che in un mondo normale sarebbero difesi dalla Sinistra ma che oggi stanno nella terra di nessuno. E che non solo non han visto gli 80 euro ma si sono beccati tutti gli aumenti studiati per finanziarli. E fa bene Il leader della Lega a dire che non possiamo ospitare tutti quelli che voglion venire qui. Non è possibile. Qualcosa va fatto. Bisogna dividere gli arrivi con gli altri Paesi o evitare che partano in massa dalle coste africane. Gli altri abbozzano. Ma è giusto anche avere una linea ferma. Il razzismo non nasce dal non volere che vengano qui ma deriva, invece, dalla loro presenza massiccia, alla lunga intollerabile, nel nostro Paese.
Mi crea qualche perplessità, invece, la proposta economica di Salvini. La Flat Tax al 15%, anche con le deduzioni, non garantisce una vera progressività e, calcoli alla mano, farebbe perdere circa 100 mld di gettito. Ma, soprattutto, è inapplicabile. Quasi nessun Paese occidentale la pratica. Berlusconi (con la Lega) ci ha provato ma nonostante il consenso che aveva non ci è riuscito. Se però la Flat Tax è una provocazione per ridurre le tasse allora va bene. Come l'uscita dall'euro. Se dirlo serve a fare qualcosa per aiutare a svalutare meno il lavoro benvenuto eurexit. E credo sia questo che intende Salvini. E non uscire, davvero, dalla moneta, da soli. La corsa ai Bamcomat, i capitali che se ne vanno. Tornare indietro. Non credo. Altro, invece, sarebbe fare una politica insieme agli altri Paesi meridionali d'Europa. E opporsi allo strapotere della Merkel e della globalizzazione che annulla le nostre peculiarità.
C'è però un'ultima cosa che proprio non mi piace di Salvini. Aver aperto le porte a Casapound. Che oltretutto serve a riempire la piazza a Roma ma di voti ne porta proprio pochi. Certo, è meglio che queste frange estreme rientrino nell'alveo costituzionale. Ma non si può far finta di niente. Non perché i suoi attivisti siano nostalgici del fascismo. Questa, ormai, è storia morta e sepolta. Ma perché ci sono radici di squadrismo e antisemitismo in quel movimento che vanno estirpate. Dal palco di Roma Di Stefano ha detto cose assolutamente 'democratiche' ma quel che mi inquieta è ciò che il movimento dice e fa nell'ombra. Nel 2011 a Firenze due senegalesi sono stati ammazzati da un tizio che frequentava Casapound. E poche settimane fa un attivista di un centro sociale di Cremona è stato preso a sprangate e mandato in coma dai militanti del movimento. Prendano le distanze da quegli episodi squadristi i giovani che scendono in piazza con la Lega. Ma sul serio. Lo dimostrino con i fatti. E stigmatizzino l'antisemitismo presente nei loro principi. Se Salvini glielo chiede e loro sono in buona fede lo faranno. E nessuno avrà più da dire. Ci pensi Matteo. Chieda loro un'abiura dei metodi squadristi e dell'antisemitismo. E averli presi con se non sarà più un problema. Per nessuno.
@AdriSantacroce