Ucraina, torna l'asse Conte-Salvini. La rinata alleanza giallo-verde destabilizza governo e opposizioni - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 16:49

Ucraina, torna l'asse Conte-Salvini. La rinata alleanza giallo-verde destabilizza governo e opposizioni

'Giuseppi' e il leader della Lega dicono le stesse cose. Inside

Di Alberto Maggi

Imbarazzo a Palazzo Chigi e opposizioni in frantumi

Ma siamo nel dicembre del 2025 o nel 2018 subito dopo le elezioni politiche? Sono in molti a farsi questa domanda in Parlamento e non solo dopo le recenti dichiarazioni di Matteo Salvini e di Giuseppe Conte. No all'invio di altri armamenti all'Ucraina usando quei soldi per welfare, sanità e pensioni e soprattutto fallimento totale dell'Europa e lasciamo che a trattare la pace in Ucraina con Vladimir Putin sia Donald Trump.

L'ex premier e leader del Movimento 5 Stelle e il vicepremier e segretario della Lega dicono esattamente la stessa cosa, rievocando il governo giallo-verde dell'avvocato del popolo, di 'Giuseppi' per il tycoon nel suo primo mandato. Una situazione politica potenzialmente deflagrante. Sia per la maggioranza di governo sia per la variegata opposizione divisa su (quasi) tutto. "Sarebbe bene, vista la situazione attuale, attendere l'evoluzione delle trattative in corso sul piano di pace Usa così da poter definire un provvedimento pienamente coerente con il percorso diplomatico intrapreso e in grado di includere le garanzie di sicurezza per l'Ucraina che emergeranno dal negoziato internazionale", ha detto ieri il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo, interpellato da Affaritaliani.

Proprio all'indomani dell'incontro a Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel quale la leader di Fratelli d'Italia, anche con il pressing del Presidente Sergio Mattarella, del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani e del titolare della Difesa Guido Crosetto ha garantito al l'uomo forte di Kiev il sostegno anche militare dell'Italia per tutto il 2026. Ma la Lega non ci sta. Ma dritta nella sua battaglia contro l'Europa e in particolare contro il presidente francese Emmanuel Macron e il leader britannico Keir Starmer. Una linea identica a quella di Conte che boccia senza se e senza ma non solo il governo italiano ma l'intera Unione europea.

Evidente l'imbarazzo a Palazzo Chigi e il nervosismo del ministro degli Esteri Antonio Tajani per le posizioni della Lega. Ma a sinistra forse è anche peggio. Elly Schlein continua ad attaccare il governo troppo schiacciato sulla Casa Bianca, peccato che il suo principale alleato per costruire l'alternativa alla destra meloniana si affidi anima e corpo proprio a Trump, leader della destra mondiale, che la segretaria del Pd vede come fumo negli occhi. Per non parlare del forte imbarazzo, per motivi opposti, di Alleanza Verdi Sinistra e dei moderati e riformisti del Pd nonché di Matteo Renzi e Italia Viva - Casa Riformista che include anche PiùEuropa.

AVS non vuole mandare altre armi all'Ucraina ma certo Bonelli e Fratoianni non possono mettersi nelle mani dell'ultra-conservatore Trump e i centristi del campo largo difendono la centralità dell'Europa e sono su posizioni diametralmente opposte a quelle di Conte. Insomma, una maionese impazzita che potenzialmente può destabilizzare tanto la maggioranza di governo quanto il fragile e forse inesistente campo largo, che magari va bene per vincere le elezioni regionali in Puglia e in Campania ma in queste condizioni non potrà mai governare il Paese.

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