Salvini-Meloni, nuovo round a settembre: sfiducia FdI a Lamorgese sicura - Affaritaliani.it

Politica

Salvini-Meloni, nuovo round a settembre: sfiducia FdI a Lamorgese sicura

Di Alberto Maggi

La destra nuovamente divisa alla ripresa dopo l'estate

Non c'è niente da fare. Le distanze politiche sempre più profonde tra la Lega e Fratelli d'Italia, soltanto parzialmente sopite da un agosto dominato da altri temi, stanno per riesplodere con la ripresa dei lavori parlamentari a settembre. Nel partito di Giorgia Meloni assicurano che stanno lavorando alacremente per trovare le firme necessarie per presentare a Palazzo Madama la mozione di sfiducia contro la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese. "La mozione non è un'ipotesi ma una certezza e andiamo al Senato dove ci mancano pochissimi numeri", spiega una fonte FdI. E le firme mancanti potrebbero arrivare a breve da ex 5 Stelle o addirittura da qualche leghista duro e puro.

Salvo colpi di scena, dunque, la sfiducia alla titolare del Viminale, sia per l'ondata inarrestabile di sbarchi di migranti sia per la mala gestione dei rave party estivi, sta per approdare in Parlamento. Una mozione di sfiducia che proprio oggi Riccardo Molinari, capogruppo leghista alla Camera che rappresenta al meglio le istanze del Carroccio nordista ed ex padano, ha definito un favore alla ministra con parole inequivocabili: "Giorgia Meloni gioca la doppia partita di mettere in difficoltà il governo e più di qualche volta anche noi. Ma in questo modo sì che rafforza Lamorgese".

E' evidente che, come accadde con la sfiducia al titolare della Salute Roberto Speranza, la Lega non può votare la sfiducia pena una crisi di governo e l'uscita dall'esecutivo del Carroccio. Ma le critiche alla ministra dell'Interno restano tutte, intatte, ribadite non solo ogni giorno da Matteo Salvini ma anche dallo stesso Molinari ("con lei al Viminale boom sbarchi e stop sicurezza"). Qualcuno potrebbe dire che è l'inevitabile gioco della politica con la dicotomia tra chi sta al governo, pur tra mille difficoltà, e chi ha gioco facile dall'opposizione.

Fatto sta che in Via Bellerio sono convinti che quello di FdI sia soltanto una partita politica e mediatica per cercare di conquistare altri elettori a destra. "Le mozioni di sfiducia si presentano se ci sono i numeri per farle passare, altrimenti sono solo strumentali", taglia corto il leghista Claudio Borghi. Insomma, per i salviniani si tratta di un'operazione che formalmente ha come obiettivo Lamorgese ma che, di fatto, punta a mettere nuovamente in difficoltà la Lega. "E poi parlano ci Centrodestra unito...", afferma sconsolato un senatore ex padano.