Politica
Salvini-Meloni, nuovo round a settembre: sfiducia FdI a Lamorgese sicura
Di Alberto Maggi

La destra nuovamente divisa alla ripresa dopo l'estate
Dal partito di Meloni, però, ribattono con forza. "Noi siamo all'opposizione e facciamo il nostro lavoro. Le chiacchiere stanno a zero". Nessuna risposta ufficiale a Molinari ("non raccogliamo provocazioni"), ma il sentiment diffuso in Fratelli d'Italia è chiarissimo e in molti liquidano il "nervosismo" leghista con poche parole: "Nessuno ha ordinato a Salvini di andare al governo e di accettare Lamorgese all'Interno, hanno fatto tutto loro e poi se la prendono con noi? Parliamo di cose serie".
Per la Lega non è certamente un passaggio facile, anche perché dopo le dimissioni forzate di Claudio Durigon da sottosegretario al Mef, la speranza era quella di convincere il premier Mario Draghi a un radicale cambio di passo al Viminale, senza escludere nemmeno l'uscita di scena di Lamorgese (almeno nei piani del Carroccio). E' del tutto evidente che la mozione di sfiducia di Fratelli d'Italia rovina, almeno in parte, questa strategia e rafforza oggettivamente la ministra, visto che anche Forza Italia ha apertamente dichiarato di sostenere la titolare dell'Interno.
Dal caso Rai in poi, quando FdI fu esclusa dal cda con la protesta rumorosa di Meloni, i rapporti a destra sono continuamente peggiorati. Tanti che in Fratelli d'Italia gongolano pensando all'arrivo in Aula a settembre del provvedimento sul Green Pass. "Dopo che Salvini e i leghisti hanno sparato tutta estate, Draghi metterà la fiducia e dovranno votarla. Al massimo due o tre (Borghi, Siri, Bagnani e forse Pillon) non voteranno la fiducia", ironizzano dal quartier generale meloniano.
Secondo fonti Pd, infine, il quadro sopra descritto e quanto accadrà a settembre altro non farà che acuire le distanze tra la Lega di lotta, che insegue FdI e va in piazza contro il Green Pass, e quella governativa capitanata dal ministro Giancarlo Giorgetti. "Prima o poi Salvini dovrà sceglie, il gioco della Lega di lotta e di governo non funziona e non durerà a lungo", sottolinea un deputato Dem vicinissimo al segretario Enrico Letta. Ma da Via Bellerio tirano dritto, consapevoli delle inevitabili difficoltà di governare con Pd e M5S ma certi che soprattutto la ripresa economica già in atto darà alla fine ragione a Salvini. Anche elettoralmente.