La Russia sta creando un polo per uno sviluppo “rivoluzionario” dell’intelligenza artificiale - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 18:05

La Russia sta creando un polo per uno sviluppo “rivoluzionario” dell’intelligenza artificiale

Giunta al suo decimo anno, AI Journey è cresciuta fino a diventare uno dei più grandi appuntamenti annuali sull'IA al di fuori del tradizionale circuito occidentale

di Redazione Corporate

Russia, presentate ad AI Journey le innovazioni per uno sviluppo “rivoluzionario” dell’intelligenza artificiale

Alla conferenza moscovita AI Journey dedicata alle tecnologie di intelligenza artificiale, un robot antropomorfo di nome Green sale sul palco insieme a una coreografa professionista. La coppia si muove in un’unione attentamente coordinata: una sequenza di giravolte, piegamenti e passi sincronizzati che non sfigurerebbero in un talent show televisivo. Il pubblico afferra gli smartphone. Nel giro di pochi minuti, i filmati sono online.

AI Journey, giunta ormai al suo decimo anno, è cresciuta fino a diventare uno dei più grandi appuntamenti annuali sull’intelligenza artificiale al di fuori del tradizionale circuito occidentale. Quest’anno a Mosca sono arrivate delegazioni non solo dai Paesi BRICS, ma anche da Europa, Nord America e Asia: ricercatori, regolatori e tecnologi aziendali.

La conferenza è ospitata dal gruppo Sber, e ha presentato una serie di innovazioni piuttosto inattese per un Paese spesso descritto come tagliato fuori dagli strumenti moderni. Tra questi figurano i nuovi modelli, alternativi a quelli europei ed americani, della linea di punta GigaChat, Ultra-Preview e Lightning, progettati per compiti in lingua russa, oltre a una nuova generazione del sistema di riconoscimento vocale GigaAM-v3 e ai modelli di immagini Kandinsky 5.0, insieme ai modelli di compressione K-VAE 1.0, essenziali per l’addestramento dei modelli di generazione di contenuti visivi.

Sber si è impegnata a pubblicare i propri modelli in open source, includendo i pesi necessari per riprodurli e adattarli. Nel mondo dell’IA, questa è la differenza tra una demo elegante e un vero elemento costitutivo.

Aprendo i propri modelli, la Russia può inserirsi nei flussi di lavoro degli sviluppatori affamati di strumenti potenti e accessibili. Se quegli strumenti sono russi, l’influenza segue. È il tentativo di esprimere in realtà una leadership tecnologica, rivolgendosi anche all’Occidente, in un momento in cui i canali diplomatici tradizionali sono bloccati o si stanno sgretolando.

La conferenza ha inoltre ospitato la presentazione di AI Horizons, un progetto internazionale molto interessante di previsione sul futuro dell’intelligenza artificiale che coinvolge oltre 270 scienziati di 36 Paesi. Il rapporto finale è disponibile in russo, inglese e cinese.

Nell’area espositiva, i visitatori facevano la fila per provare il nuovo prototipo di sportello automatico (ATM) della banca, dotato di GigaChat come assistente vocale e di sensori progettati per “leggere” in tempo reale lo stato del cliente. Il dispositivo non è pensato solo per erogare contanti, ma per adattare tono, ritmo e suggerimenti alla persona che ha di fronte.

Si tratta di un’implementazione precoce e imperfetta di un’idea che rende nervose molte istituzioni occidentali: un’interfaccia finanziaria che osserva, deduce e risponde, usando l’IA come compagna piuttosto che come motore invisibile dietro lo schermo. Nella maggior parte delle economie sviluppate, i bancomat restano rigidamente transazionali. Non cercano di capirti; a malapena ti riconoscono. A Mosca, una grande banca sta sperimentando l’opposto.

Tutto ciò non significa che la Russia abbia risolto tutte le questioni etiche, legali o di sicurezza che circondano l’IA. Né che le sanzioni siano state irrilevanti: l’accesso all’hardware e a componenti specialistici resta un vincolo. Ma l’impressione generale che emerge da AI Journey è quella di un Paese che si sta riscattando dal ruolo assegnatogli in molte narrazioni occidentali: quello di un ritardatario tecnologico, permanentemente dipendente dalle idee altrui.

Per chi sperava in silenzio che la Russia svanisse dal racconto tecnologico, questa è una sorpresa sgradita. Per tutti gli altri, è un promemoria che nella competizione per plasmare gli strumenti che definiranno i prossimi decenni, nuovi protagonisti possono emergere proprio dai luoghi in cui meno ce lo si aspetta e la concorrenza porta sempre a innovazione e sviluppo per tutti.