Salvini (Lega) ad Affaritaliani.it: non ce ne frega niente di Berlusconi...
"E' una discussione di cui non ce ne frega niente. Non ci interessa nulla. Oggi i parlamentari della Lega sono in Val Camonica al fianco degli operai della Riva. Sono loro i nostri alleati, semmai ci dimettiamo per loro". Matteo Salvini, vicesegretario della Lega Nord, interpellato da Affaritaliani.it, commenta così le voci secondo cui anche i parlamentari del Carroccio sarebbero pronti a dimettersi in caso di decadenza di Silvio Berlusconi da senatore. "Ci penseremo se ce lo chiederanno, ma la questione non occupa i nostri pensieri. Non mi permetto di giudicare il Pdl che ha le sue preoccupazioni. Il Pd con il casino che c'è va in gita a New York con Letta e Orlando, il ministro competente per Riva, a chidere alle aziende straniere di investire in Italia mentre da noi le imprese chiudono".
Alberto Maggi
LETTA: NO AI RICATTI
Ne' logoramenti ne' ricatti. Enrico Letta fissa i paletti durante le concitate ore che precedono e seguono la riunione dei parlamentari Pdl. Al premier non e' affatto piaciuta la concomitanza tra la riunione e il suo intervento all'assemblea generale dell'Onu. Un disappunto il suo trasmesso anche al vice premier Alfano dal ministro Dario Franceschini e condiviso con il Quirinale. L'accelerazione improvvisa da parte del Pdl e' stata un fulmine a ciel sereno dopo che ieri Napolitano aveva ricevuto segnali rassicuranti da Angelino Alfano sulla continuita' di governo.
Certo al Colle si preferisce procedere con i piedi di piombo tanto che il capo dello Stato fa trapelare che ha intenzione di riservarsi di verificare con maggiore esattezza le conclusioni dell'assemblea del Pdl di questa sera. "Il presidente vuole reagire agli atti e non agli annunci" spiega chi ha parlato con Napolitano in serata. Piedi di piombo anche a palazzo Chigi, anche se il premier da giorni va ripetendo che la sua intenzione e' di rilanciare l'attivita' del Governo e che a questo non esistono subordinate: "Non voglio governare ad ogni costo" ha ripetuto in tutti questi mesi e anche oggi chi gli ha parlato nelle ultime ore spiega che la sua intenzione e' quella di non farsi logorare. "Con la massima lealta' verso il capo dello Stato - afferma un lettiano - Letta non ci sta a farsi logorare. Sa di avere tela da tessere e governera' solo se potra' farlo con provvedimenti seri. Altrimenti, un secondo prima che lo brucino, si tirera' indietro". Un altro punto che appare chiaro nella compagine Pd all'esecutivo e' quella messa nero su bianco da Dario Franceschini, che in queste ore sta presidiando palazzo Chigi e nel pomeriggio ha visto Alfano.
Il ministro ha definito "di una gravita' assoluta" parole e gesti del Pdl ma ha anche voluto chiarire che se qualcuno pensa di utilizzarle come una pressione, deve sapere che "sono pressioni a vuoto. Abbiamo detto e ripetuto piu' volte che non si baratta la durata di un Governo con la violazione dei principi dello Stato di diritto. E non cambieremo idea". Il Pd, cioe', non modifichera' il suo comportamento di voto in Giunta e il Governo non si fara' tirare per la giacca sulle vicende personali di Berlusconi. Non l'ha fatto finora e continuera' a non farlo. La partita, per Letta, deve essere un'altra: la legge di stabilita' e il complesso di misure per rilanciare la crescita: quello e' l'unico terreno sul quale intende verificare l'esistenza di un impegno di maggioranza. Un impegno che lo attende gia' da venerdi', quando rientrera' in Italia e dovra' gia' affrontare un Consiglio dei ministri che si annuncia agitato, dopo che il Pdl ha fatto saltare l'accordo sull'Ilva. Fibrillazioni e logoramenti che continuano, in quello che sia fonti Pd che fonti Pdl considerano un gioco del cerino nell'ultima finestra di tempo possibile per chi vuole elezioni anticipate in primavera. Anche per questo dalle piu' alte istituzioni viene un invito a non lasciarsi travolgere dall'agitazione ma ad aspettare "i fatti piu' che gli annunci".