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Politica
San Francesco, il premier devoto va ad Assisi:"Suo messaggio è ancora moderno"

Non bastano i programmi, serve un mutamento di passo: Giuseppe Conte arriva ad Assisi per le celebrazioni di San Francesco e, parlando del messaggio del Poverello, accenna all'impegno di governo e maggioranza sul Piano di Rinascita. "Stiamo elaborando un piano nazionale che dovraà consegnare alle prossime generazioni un Paese rigenerato. Non bastano pero' i programmi, serve una mutazione di passo e di prospettiva anche sul piano culturale". Parole che fanno riferimento al clima interno alla maggioranza, ancora attraversata da tensioni proprio sul piano di rilancio del paee e sulle riforme. Solo due giorni fa, era stato il segretario del Partito democratico ad avvertire la necessita' di un "colp d'ala" della maggioranza perche' "non si puo' governare solo per eleggere il Presidente della Repubblica" e "avendo quattro punti di vista diversi. La maggioranza deve trovare un'anima". Il premier parla di fronte la Basilica superiore, dopo aver assistito alla messa insieme al custode del Sacro Convento, padre Mauro Gambetti.

E, se si parla di 'anima', Assisi e San Francesco possono aiutare: "L'Italia dovra' essere una comunita' rigenerata", quando uscira' dall'emergenza, "Il nemico non e' sconfitto", premette Conte riferendosi al Coronavirus: "Ma siamo consci di non poter disperdere i risultati fin qui raggiunti. Tuttavia siamo chiamati a volgere lo sguardo al futuro, in una prospettiva di rinascita verso un modello piu' equo, sostenibile, rispettoso dell'ambiente: dobbiamo cogliere questa opportunita'". Il premier torna piu' volte ad utilizzare termini come "sguardo" e "occhi" per sottolineare la necessita' di avere una visione dell'Italia che verra'.

"La nostra missione e la nostra attivita' di governo richiede uno sguardo fisso sul futuro, talmente ampio da non poter essere visto con i nostri stessi occhi. Stiamo elaborando un piano nazionale che dovra' consegnare alle prossime generazioni un Paese rigenerato", ha sottolineato il premier che rinnova l'appello "per un nuovo umanesimo". Per farlo, il governo, la maggioranza e le forze politiche possono trarre una lezione dallo spirito di sacrificio di tanti italiani che, nella fase piu' dura dell'emergenza sanitaria, hanno continuato a "svolgere illoro lavoro per garantire i servizi essenziali: hanno colto tutti il valore della solidarieta' e della condivisione".

Un legame speciale, quello di Conte con il santo di Assisi, come lui stesso sottolinea: "Anche quest'anno nel giorno della festa di San Francesco sono qui ad Assisi, un appuntamento che non ho mai mancato da quando sono presidente del Consiglio. Il legame speciale che lega san Francesco all'Italia carica questa festa di grandi significati". Francesco, "con la sua ricca umanita' e spiritualita' ci parla oggi piu' che mai. I mesi piu' difficili della pandemia ci portano a ripensare a quello che conta veramente nella vita, l'uomo attuale si misura con l'angoscia di un nemico invisibile che ha sconvolto le nostre esistenze". Ma "da questa drammatica esperienza traiamo il valore dell'essenziale, di quello che veramente conta, di quello che e' decisivo anche se invisibile agli occhi e in questo il messaggio di San Francesco appare di straordinaria modernita'". 

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