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Politica
Sanità choc in Emilia Romagna. Disoccupati senza copertura sanitaria

“Cornuti e mazziati” o meglio “precari e mazziati” questo meritano di essere i disoccupati più poveri dell’Emilia Romagna.

C’è un indicatore infallibile delle panzane che si raccontano sul buon vivere nella regione che fra circa un mese andrà alle elezioni: la copertura sanitaria di chi ha perso il lavoro e prima lo svolgeva con ritenuta d’acconto, i cosiddetti “lavoratori atipici”, cioè coloro che non erano né lavoratori dipendenti né partite Iva. Parliamo dell’ultimo gradino della scala sociale: di quelli che hanno perso il lavoro ma prima lo facevano con ritenuta d’acconto, senza una busta paga fissa, senza coperture di alcun conto, né ferie né malattia pagate, a cui nessuna banca si sogna di fare un mutuo e che non si possono mettere in malattia neanche se hanno 40 gradi di febbre. Migliaia di persone.

A differenza di altre regioni l’Emilia Romagna dà zero coperture per l’esenzione del ticket sanitario ai disoccupati, regolarmente iscritti al centro per l’impiego e che precedentemente lavoravano in modo occasionale con ritenuta d’acconto.

 

Il servizio sanitario regionale non ha un modulo di autocertificazione del diritto all’esenzione per questa tipologia di disoccupati e invita i malcapitati che volessero certificare la loro condizione a compilare due possibili moduli. Ma in entrambi si può solo barrare o la casella che indica che si è stati lavoratori dipendenti o lavoratori autonomi con partite Iva. Se non si appartiene a nessuna di queste due categorie si invita il disoccupato a rivolgersi a un fiscalista, al patronato, all’Urp, all’Agenzia delle Entrate, ma sarebbe lo stesso se lo si mandasse dal Papa o dagli astrologi perché nessuno di questi enti, come è ovvio che sia, sa dare alcuna risposta.

 

Abbiamo seguito passo passo, da un ufficio all’altro, un cittadino emiliano disoccupato che lavorava con ritenuta d’acconto mentre si fa ridere in faccia o si fa rispondere “non ne sappiamo niente” oppure, “noi diamo solo i moduli ma non siamo tenuti a spiegarle come compilarli”. Ma della “via crucis” parleremo domani.

Così se per caso non hai un soldo o amici e parenti non ti aiutano economicamente in Emilia Romagna sei finito. Se hai bisogno di una visita medica specialistica, di un esame o finisci al pronto soccorso, non per motivi gravi, devi pagarteli, e se non puoi, non ti curi. Non c’è un modulo da compilare che attesti la tua disoccupazione perché non esisti. 

 

Le misure di Legge che vengono utilizzate per la copertura sanitaria a cui avresti diritto, anche solo per tutte le tasse dirette e indirette che conferisci allo Stato e alla regione, sono la Legge finanziaria 1995/1996 e successive integrazioni e modifiche DM 11/12/2009 e la Legge regionale per Lavoratori colpiti dalla crisi economica DGR 1036/09 e modifiche.

 

Sui moduli è scritto appunto che l’esenzione del pagamento del ticket sanitario per reddito è conferito solo a disoccupati che precedentemente hanno avuto rapporti da lavoro dipendente o ex Partite Iva. 

A giugno sul caso ha presentato un’interrogazione il consigliere regionale Michele Facci che è entrato nel dettaglio della vicenda spiegando per iscritto ai vertici regionali tutta la gravità della situazione: “Ero sorpreso. Come fosse possibile che proprio i disoccupati più deboli non avessero alcuna copertura sanitaria anche in uno stato di disoccupazione provata”. Gli ha risposto l’assessore alla Sanità Sergio Venturi della giunta Pd di Stefano Bonaccini in simil burocratese e con i soliti moduli nei quali i disoccupati ex ritenute d’acconto non esistono: “Per ottenere l'esenzione dal pagamento del ticket è prevista la compilazione di una autocertificazione da parte del dichiarante, il quale potrà eventualmente avvalersi dell'assistenza di appositi servizi, come centri di assistenza fiscale. Il modulo di autocertificazione è scaricabile dal portale regionale ‘E-R Salute’”. I disoccupati ringraziano per la sensibile attenzione.

 

La candidata del centro destra Lucia Borgonzoni viene spesso accusata di usare strumentalmente la Regione Veneto come modello sanitario da contrapporre all’Emilia Romagna. Abbiamo allora chiamato l’ex assessore Veneto alla Sanità Luca Coletto che ora riveste lo stesso dicastero in Umbria per chiedere se da loro funziona allo stesso modo. Coletto: “Da noi non funziona così. L’esenzione per reddito è una. Se sei disoccupato hai diritto. Punto. I soldi arrivano dalla fiscalità generale. Non possiamo certo distinguere se sei un ex lavoratore dipendente, una partita iva o ritenuta d’acconto. Sarebbe oltretutto una distinzione di classe un po' razzista, mi permetta di dirlo”.

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