A- A+
Politica
Sassoli, ma quale "presidente di tutti".Dirige con l'ossessione dei sovranisti

Quanto volte si è sentito pronunciare nel discorso di investitura di un presidente “sarò il presidente di tutti“, frase ormai entrata nel lessico politico ad ogni elezione presidenziale. Così è accaduto anche in occasione della recente elezione di David Sassoli del PD alla presidenza del parlamento europeo. Ma fin dalle prime battute si è capito che mai come questa volte queste parole potrebbero risultare melliflue e forse eccessivamente retoriche. Questo è almeno quello che pensa una buona parte dei componenti del parlamento europeo.

Ed in effetti fin dall'inizio del suo mandato il neo presidente socialista italiano ha alimentato più di un sospetto sul fatto di non essere troppo equidistante e di considerare una parte dei parlamentari come una sorta di figli di un dio minore, se non come un pericolo per la stessa integrità della unione. La sua battaglia contro i sovranisti europei, infatti, è diventata una sorta di ossessione. Le sue polemiche con Salvini Le Pen o  Orban sono quasi all’ordine del giorno, dal momento che lui non ha esitato a definire i partiti cosiddetti sovranisti come un “ virus che va tenuto a bada” e per questo ha affermato candidamente che la creazione di una sorta di cordone sanitario è assolutamente necessaria per tenere a bada questo pericolosissimo morbo da debellare.

Parole che potrebbero essere pronunciate dal leader di una fazione, ma che sono sicuramente  meno ortodosse se a pronunciarle è un presidente, la cui figura istituzionale dovrebbe essere appunto super partes. Tutto ciò però non solo lo ha reso inviso appunto alla parte “sovranista”dell'emiciclo, rappresentate per il nostro paese da Lega e Fratelli d'Italia, ma alcune sue ultime  uscite hanno contribuito a renderlo piuttosto indigesto anche a molti appartenenti al gruppo ben più numeroso dei popolari.

Ci stiamo riferendo soprattutto alla parte nutrita di deputati spagnoli, che certo non ha accolto con favore la posizione del presidente dopo la sentenza della Corte di giustizia europea su Junqueras. Sassoli, Infatti, dopo aver invitato il governo spagnolo ad uniformarsi alla sentenza che chiedeva l'immediata scarcerazione del ex vicepresidente della generalitat catalana, lo ha legittimato apertamente come membro del parlamento europeo proprio alla vigilia del voto di investitura di Pedro Sanchez in Spagna. Dietro al comunicato del Parlamento europeo che riconosce il leader catalano incarcerato Oriol Junqueras come eurodeputato “per effetto della sentenza della Corte di giustizia dell’Ue” si nasconderebbe, scrivono infatti i Popolari, “una ricompensa ai separatisti” per mano del “presidente socialista”. Che poi i giudici spagnoli abbiano confermato che Junqueras debba restare in carcere e che quindi il suo mandato da eurodeputato debba decadere non cambia certo la sostanza della cosa, anzi.

L’accusa nei confronti di David Sassoli, infatti, unita alla richiesta di "revocare il comunicato", arriva dalla capodelegazione spagnola dei Popolari all’Eurocamera, Dolors Montserrat,“

Parole durissime che scontano anche la grande tensione che si respira nel paese dopo il voto di fiducia che ha certificato la formazione del nuovo governo, grazie all'astensione dei catalani, che in cambio hanno ottenuto di sedersi al tavolo delle trattative per ottenere una maggiore autonomia. All'indomani delle elezioni iberiche di Novembre, Sassoli d’altra parte aveva affermato di essere sicuro che la stabilità in Spagna verrà trovata. “Abbiamo la certezza che la maggioranza degli spagnoli che sono dentro il riferimento europeo sapranno trovare la soluzione". Molti in Spagna, fra le file dell'opposizione, già allora avevano storto il naso a queste affermazioni che sono sembrate come una forzatura se non addirittura una ingerenza in questioni di politica interna di un paese membro. Non a caso sempre l'eurodeputato del PD è stato uno dei primi uomini politici stranieri a congratularsi con Sanchez pochi minuti dopo la sua investitura come presidente del paese.

I soliti maligni potranno asserire che forse Sassoli aveva un debito di riconoscenza verso i socialisti spagnoli, grazie al voto dei quali ha potuto un po’ a sorpresa salire lo scranno più alto del parlamento europeo. Eppure Sassoli considerato ormai un veterano del eurogruppo, ha sempre fatto dell’understatement e del profilo basso una sua bandiera, ma forse l'aver ottenuto una carica così importante lo ha reso maggiormente intraprendente e forse volenteroso di lasciare un segno tangibile del suo percorso politico. Dicono di lui che non sia mai stato un gran decisore e di non aver mai avuto un grande carisma o mire troppo ambiziose. Dopo una lunga carriera giornalistica che lo ha portato fino alla conduzione del tg1, nel 2009 viene candidato dall'allora segretario del PD Franceschini al parlamento europeo e con oltre 400 mila preferenze risulta uno di più votati d'Italia. Ma nel 2013 si candida alle primarie per il candidato sindaco di Roma. Viene sconfitto dopo aver accarezzato il sogno di farcela, da Ignazio Marino, candidato scelto all'ultimo momento dal potente “Mazarino” del pd di allora, Goffredo Bettini.

Ma la tenacia di Sassoli non si è certo fatta abbattere alla prima delusione e il suo trionfale ritorno a Bruxelles lo ha visto premiato con la vicepresidenza del parlamento. Secondo alcuni osservatori la sua nomina a presidente è stata un duro colpo per i sovranisti e sarebbe dovuto a ciò la sua ferma presa di posizione contro gli stessi, che alle volte trascende fino al parossismo, come in occasione del giorno dell'anniversario della strage del Bataclan.

Il 13 Novembre dello scorso anno, infatti Jérôme Rivière, eurodeputato del Rassemblement national e presidente della delegazione francese del gruppo Identità e democrazia, di cui fa parte anche la Lega, aveva chiesto al presidente di fare un minuto di silenzio per le vittime dell’attentato di Bataclan e le loro famiglie. Per tutta risposta  Sassoli cominciò  ad inveire contro sovranismi e nazionalisti: “Il sovranismo è la principale causa della diffusione di odio. Da esso nascono razzismo, xenofobia e antisemitismo“.

Queste le parole pronunciate dal presidente. Ma Sassoli non si è fermato e ha proseguito tirando in ballo questioni che sempre meno avevano a che fare con l’attentato di Bataclan: “Dobbiamo dire basta all’odio verso chi è diverso da noi. Basta sovranismi e populismi. Sono essi il vero pericolo.” A quel punto l’esponente francese e i suoi colleghi sono intervenuti commentando: “Il Presidente non solo si sta comportando in modo palesemente antidemocratico. Soprattutto sta mancando di rispetto a chi ha perso la vita in quella terribile strage”. Non certo un bell'esempio di imparzialità e di rispetto verso la libertà di espressione e di pensiero, principi sacri di ogni  democrazia parlamentare, e di cui ogni presidente dovrebbe essere primo garante.

Commenti
    Tags:
    sassolidavid sassolisassoli pd





    in evidenza
    Lavoro forzato al capolinea: c'è il divieto Ue di vendere merce prodotta con lo sfruttamento

    Politica

    Lavoro forzato al capolinea: c'è il divieto Ue di vendere merce prodotta con lo sfruttamento

    
    in vetrina
    Djokovic re del tennis e del vino: "Produciamo syrah e chardonnay"

    Djokovic re del tennis e del vino: "Produciamo syrah e chardonnay"


    motori
    Citroen nuovo Berlingo, nato per facilitare la vita quotidiana

    Citroen nuovo Berlingo, nato per facilitare la vita quotidiana

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.